Contro l'Inter serve una Juventus battagliera che non faccia calcoli

Anche dopo le prime due giornate della passata stagione eravamo grosso modo ottimisti, venivamo da un mercato apparentemente ottimo, da due vittorie convincenti, da un Vlahovic scintillante e dall'illusione che la Juventus fosse tornata. E invece le parole di Giuntoli rimasero uno slogan fine a se stesso, gli acquisti buoni solo in parte, tanti altri colpi rimasti solo potenziali e tramutatisi molto presto in delusioni e, soprattutto, quando sembrava di poter tornare a vedere le stelle tutto ricadde in un andamento mediocre che mise subito la Juventus fuori dai grandi obiettivi. Ad un anno di distanza bisogna dare già delle risposte importanti. Anche questa stagione si è aperta con due vittorie, magari meno scintillanti, ma con un segnale di squadra forse più vero; Comolli ha scelto il silenzio dei fatti e poche parole chiare al punto da farsi qualche nemico in giro e anche tra i giocatori, tra chi è partito e chi restando dovrà dimostrare. Anche quest'anno Vlahovic è partito forte ma partendo dalla panchina in un reparto offensivo decisamente più florido e variegato. Adesso arriva, contro l'Inter, la prima vera prova del 9, in tutti i sensi.
L'anno scorso, alla terza giornata, quella Juve scintillante di Motta lasciò il passo alla prova intrisa di paure contro la Roma di De Rossi e, due gare dopo, ad una prestazione altrettanto timorosa contro il Napoli, segnale che quella squadra non si fidava della propria forza e preferiva intraprendere la strada dei pareggi pur di non perdere pagando, però, lo scotto di perdere contatto con le prime della classe e allontanandosi piano piano dagli obiettivi più importanti. La paura di perdere prese il sopravvento sulla voglia di vincere, del resto fu lo stesso Motta, alla vigilia della semifinale di Supercoppa italiana a far capire chiaramente che per lui "la vittoria non è un'ossessione". Primo tremendo, significativo, campanello d'allarme di una stagione che poi è andata allo scatafascio. Ecco perché contro l'Inter, alla terza giornata, dopo due vittorie consecutive, la Juventus deve necessariamente dimostrare di aver cambiato passo e di voler tornare ad essere la squadra cannibale che tutti conoscono. Affrontare l'Inter per vincere e non per limitare i danni sarà il primo importante segnale da dare al campionato e all'ambiente bianconero; per farlo bisogna scendere in campo con l'atteggiamento giusto e il traino dei giocatori di maggiore qualità: appello per Yildiz, Bremer, Conceicao, David e, magari, anche per il 9, Vlahovic, che ha la possibilità di uscire dal mondo bianconero aggiustandone il ricordo.
Sarebbe interessante vedere una squadra schierata con due punte, ma al tempo stesso potrebbe essere anche una mossa tatticamente rischiosa, tanto non è il numero delle punte a fare la differenza ma l'atteggiamento che la squadra deve avere in campo a raccontare a tutti che Juventus vedremo nell'ennesima stagione del rilancio.

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