Tudor tiene il profilo basso sullo scudetto, ma la Juve dia qualche segnale

Tudor tiene il profilo basso sullo scudetto, ma la Juve dia qualche segnaleTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 05:58Editoriale
di Quintiliano Giampietro
Tudor preferisce dribblare quando si parla di scudetto, ma i tifosi della Juve sperano si lotti fino alla fine dopo anni difficili

Nella conferenza stampa post Genoa, a domanda precisa su Inter-Juve come primo duello scudetto, Tudor ha risposto: “Macché, abbiamo giocato solo due gare”. Niente di più giusto. Era ancora aperto il mercato, chiuso poi con il doppio colpo finale Zhegrova-Openda. Squadra quindi oggettivamente rafforzata, l'attacco è considerato tra i più forti della Serie A. Sulla carta, poi è il campo ad emettere la sentenza, come sempre. La qualificazione in Champions League resta il minimo sindacale. E' lecito pensare a qualcosa di più? Difficile rispondere. I tifosi vogliono riassaporare le emozioni della corsa al titolo, ma è prematuro fare pronostici perché, come detto, siamo all'alba del campionato. Ci sono tanti fattori in ballo. Rispetto ai giocatori, la speranza è di vedere un Bremer sempre in questo stato di forma. Il brasiliano è fondamentale per la solidità difensiva e in generale di tutta la squadra. Thuram deve confermarsi ai livelli della passata stagione, in cui è stato tra i migliori. Yildiz è il giocatore in grado di illuminare la squadral 'auspicio è che possa essere l'anno della consacrazione. Da Koopmeiners ci si aspetta il riscatto, quest'anno o mai più. Ovviamente poi i nuovi acquisti devono confermare le aspettative. Nella mente dei tifosi c'è ancora il mercato dell'estate 2024, quando sembrava che Giuntoli avesse preso elementi attraverso cui fare il salto di qualità, in particolare l'olandese ex Atalanta, Douglas Luiz e Nico Gonzalez. Abbiamo visto com'è finita. 

C'è poi il capitolo Tudor. Per la prima volta l'allenatore guida dall'inizio una top squadra, appunto la Juve, in cui inevitabilmente è chiamato a vincere. O ad essere fino alla fine in corsa per un titolo. Nello specifico lo scudetto, la Champions League è un mondo a parte. Sotto l'aspetto delle ambizioni, la comunicazione è importante. Negli anni scorsi sono stato criticati Allegri, poi il suo successore Motta, per motivi opposti. Max ogni estate parlava di conquiste, come da antica mentalità bianconera, salvo poi chiudere il triennio bis con una sola Coppa Italia. L'altro invece, non era ossessionato dalla vittoria. Tudor al momento viaggia a fari spenti. Magari tra qualche giornata potrebbe modificare il suo messaggio rispetto ai risultati che conseguirà la sua squadra. E ovviamente in relazione al cammino delle avversarie. Il Napoli, si sa, parte davanti a tutte, le altre però sono piene di incognite, almeno quanto la Vecchia Signora. Qualcuna per la rosa a disposizione, altre proprio per la guida tecnica. Compresa l'Inter che si è affidata al giovane ed inesperto Chivu. Il faccia del 13 allo Stadium non sarà una prima sfida scudetto, come giustamente sostiene Tudor. Qualche indicazione però può darla, sulle concrete possibilità di entrambe. Il popolo della Juve è in astinenza. Il tricolore manca da cinque anni. Troppi per chi in Italia era abituato a comandare.