La Juve e i suoi vecchi difetti. Attenzione, è ripartito il gioco del sentimento popolare anti juventino. E noi rischiamo di esserne complici!

La Juve e i suoi vecchi difetti. Attenzione, è ripartito il gioco del sentimento popolare anti juventino. E noi rischiamo di esserne complici!  TUTTOmercatoWEB.com
martedì 29 agosto 2023, 14:50Editoriale
di Alessandro Santarelli

I primi problemi da guardare sono quelli in casa nostra. Vero, siamo appena alla seconda giornata, ma il primo tempo della partita contro il Bologna ha riportato alla mente vecchi fantasmi. Squadra disordinata, senza idee, senza un piano b, le due punte isolate dal resto della formazione, e un centrocampo povero di qualità. Se ci aggiungiamo che di fronte c’era una buona squadra, ma niente di più come il Bologna, il quadro è completo. Bloccate la corsie laterali, che erano state l’arma in più a Udine, la Juve si è smarrita, non è stata capace di organizzarsi, di trovare vie alternative e addirittura ha lasciato spazio al palleggio del Bologna. Un film già troppe volte proiettato in questi due anni. Ha colpito in negativo anche l’assenza di reazione dopo il vantaggio dei felsinei, anzi, proprio gli uomini di Motta hanno sfiorato il raddoppio.  

La ripresa, ha acceso qualche trama in più, con una squadra almeno più “normale” con voglia di reagire e una manovra offensiva finalmente fluida. Sempre troppo poco, ma vien da pensare che forse, una delle poche note positive, partite come queste un anno fa la Juve le avrebbe pure perse. Certo,la voglia di offendere ha sbilanciato i bianconeri, in almeno un paio di occasioni presi d’infilata fra difesa e centrocampo lunghi e senza equilibrio. Però almeno si è vista la voglia, e un minimo di qualità, soprattutto dopo l’ingresso di Pogba, che anche al 50%, in questo centrocampo, fa la differenza. Parliamoci chiaro, i difetti sembrano essere sempre uguali: scarsa propensione alla verticalizzazione, punte lontane dal centrocampo e una manovra troppo spesso asfittica.

Il modulo non aiuta, Vlahovic, che sembra esser tornato velenoso sotto porta, avrebbe bisogno di maggiore assistenza, e forse di un altro esterno offensivo ai suoi fianchi, Chiesa gioca da seconda punta, posizione che non mi dispiace, ma è costretto ancora a cantare e portare la croce, perdendo energie in duelli e scorribande per il campo. Locatelli, è  volenteroso, ma ancora inadatto a disegnare calcio nel ruolo di regista. Allegri, descritto come furioso nel post partita, deve sfruttare l’opportunità di giocare solo una volta a settimana per lavorare sul campo e cambiare pelle a questa squadra. Ma la domanda sorge spontanea, è lui l’uomo giusto? Il campo e le prossime giornate ci daranno la risposta.

Una risposta invece è già arrivata dopo appena due giornate sul clima attorno alla Juventus. Partiamo da noi. C’è tensione, rabbia, scarsissima serenità, polemiche che sgorgano a non finire, nervosismo che si taglia  fette. Questi due anni hanno lasciato un’eredità pesantissima, che ognuno di noi si porta dentro. Il clima è avvelenato, inutile girarci attorno, il problema è che oltre dai soliti noti, i pozzi vengono avvelenati anche al nostro interno. E’ bastato un rigore non dato al Bologna, che ci poteva stare, a far scatenare il putiferio a livello nazionale. Ombre inquietanti sul campionato, hanno avuto il coraggio di scrivere, complotti e il solito palazzo pro Juve, la risposta dei loro compari. Quanta ipocrisia, e fatemi dire, quanta malafede. Il problema vero è che dietro a questi “ pulcinella” vanno  anche alcuni sedicenti tifosi juventini che creano ancora più caos in una situazione che tutto è meno che facile.

Vi siete già dimenticati della farsa di qualche mese fa? Vi siete già dimenticati di Chinè e Gravina? Vi siete già dimenticati di Candreva “ scomparso dai monitor” e dei gol annullati per mezza unghia? Io sinceramente no, e non accetto lezioni da chi sostiene che Di Bello ( arbitro non certo di primo livello) viene fermato per lo scandaloso rigore non dato al Bologna e non fa neppure cenno agli episodi in area di rigore del Bologna. Certo, dopo la sparata del sig. Fenucci, la società avrebbe dovuto replicare, e invece questi continui silenzi non fanno altro che "legittimare" tutti coloro che sparano contro la Juve, dentro e fuori dal campo. Attenzione, perché il giochino del “ sentimento popolare” è già ripartito e se molliamo anche noi la guardia, quello che abbiamo visto soltanto qualche mese fa rischia di diventare la normalità.