La Juve molle e confusa non sa più vincere  ma resta seconda

La Juve molle e confusa non sa più vincere  ma resta secondaTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 19 febbraio 2024, 12:06Editoriale
di Antonio Paolino
Appena due pareggi in quattro partite e anche cinque punti persi sul Milan che ha sprecato l'operazione sorpasso con il ko col Monza

Due punti nelle ultime quattro partite sono un bottino povero per quelle che erano le ambizioni – o illusioni - conservate fino ad un mese fa. Dopo gli avvincenti testa a testa con l'Inter, la Juve si è improvvisamente fatta risucchiare dalla classifica, rischiando ieri sera di essere addirittura scavalcata dal Milan al secondo posto. Ci ha pensato mister Palladino, e il suo Monza, a far tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo: Monza batte Milan e la Juve resta seconda pur con tutti i difetti messi in luce nell'ultimo periodo. Da qui alla fine servirà un deciso cambio di passo, perché l'atteggiamento molle, prevedibile e confuso ha minato le certezze dei primi ventun turni di campionato. 

Errore - Usciamo subito allo scoperto: l'errore più grande è stato pensare che questa Juventus potesse competere per lo scudetto. Ecco cosa sta condizionando, e continuerà a rendere di difficile lettura, la stagione. Lo sappiamo benissimo che alla Juve non basta partecipare, ma è pur vero che bisogna saper convivere con certe stagioni per poter essere in grado di riaprire nuovi cicli. In casa bianconera oramai non ci si gusta nemmeno più a dovere i successi: lo scudetto di Sarri e le due coppe di Pirlo non hanno aiutato a cancellare le condanne dei rispettivi allenatori. Molto prima, e con ben altri protagonisti, la storia è stata poco diversa e comunque spesso chiacchierata. 

Crisi - Arriviamo ad oggi e proviamo a ragionare sui motivi delle due sconfitte e dei pareggi con Empoli e Verona. La crisi era dietro l'angolo, tenuta neppure troppo nascosta dai risultati che per lungo tempo sono arrivati, senza però mai convincere. I grandi assenti di questo campionato sono il Napoli, campione d'Italia già uscente a settembre, e le romane, con le solite peripezie della Lazio dopo il secondo posto di un anno fa. E la Juve? La Juve è lì, dove non solo Allegri ha indicato di poter stare: nel limbo dei sognatori senza diritto. Un colpo al cuore per i romantici, non per i realisti capaci di decifrare le difficoltà del club, dopo la sterzata tecnica di tre anni fa e lo sbandamento societario dell'anno scorso. Allegri è stato capace di tenere - da solo e “solo” - la rotta dritta, ottenendo dalla squadra tutto quello che era in grado di restituirgli. La Juve non è la squadra più forte. Non lo è abbastanza per le caratteristiche dei giocatori, ma è fuori dubbio che non lo è anche per quelle dell'allenatore

Passato e futuro – Un conto è gestire un gruppo di calciatori esperti, un altro è trovarsi buoni giocatori da far maturare attraverso i movimenti e il gioco. Insomma, se parti coi migliori puoi vincere, ripeterti, e arrivare anche vicinissimo al traguardo europeo. Se resetti tutto e non hai veri campioni in tutte le zone del campo, allora puoi solo sperare di arrivare – non di ripiegare – nelle zone nobili della classifica. Solo due le soluzioni per fare meglio: cambiare filosofia di gioco o aggiungere qualità. Soluzioni entrambe costose, ma inevitabili a fine di questa stagione.