La Juventus che "condiziona" Lukaku e fa perdere la Champions all'Inter: qualcuno ha bisogno di vacanze

La Juventus che "condiziona" Lukaku e fa perdere la Champions all'Inter: qualcuno ha bisogno di vacanzeTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 9 agosto 2023, 15:05Editoriale
di Vincenzo Marangio

Ad un giorno dalla partenza per le ferie mi sto divertendo a leggere, dalla giusta distanza, le follie raccontate da alcuni colleghi che evidentemente o non hanno più argomenti o il loro unico obiettivo è speculare sulla Juventus per far parlare di sé e sperare in letture o acquisti di giornali ormai inutili persino da stampare. Ci tengo a fare una premessa e un doveroso passo indietro: io ho cominciato a muovere i miei primi passi nella carta stampata che considero, insieme alla radio, il mezzo di comunicazione più affascinante e romantico, quindi mi dispiace molto vedere il crollo dei giornali e il calo delle letture, ma non tutte le colpe sono da attribuire ai tempi, qualcuno dovrebbe farsi un opportuno esame di coscienza misto a bagno di umiltà. Materie ormai sconosciute da chi si è messo su un piedistallo a rispondere a tutti come se il pubblico fosse da sottovalutare, come se di importante ci fosse soltanto l' "IO". Ma i fruitori non hanno l'anello al naso, non puoi propinargli qualsiasi sciocchezza trattandoli come semplici acquirenti, mortificando e tradendo il vero scopo di un giornalista: fare corretta informazione. 

E invece oggi tutto ciò che riguarda la Juventus, direttamente o indirettamente, fa notizia, vendita, opinione e allora va bene tutto e il contrario di tutto. Ma, ormai da un po', qualcuno sta esagerando con le fantasie e la strumentalizzazione. Come si fa, anche soltanto lontanamente, ad immaginare che a marzo scorso, nel pieno di una battaglia legale, di una guerra senza regole e senza senso, nel pieno di un cda dimissionario con dirigenti bloccati nelle proprie funzioni, con un allenatore lasciato totalmente da solo, la Juventus avesse gli uomini, la lucidità, la possibilità di programmare il futuro (senza neanche sapere in quale campionato e se in Europa o soltanto in Italia) al punto da contattare Lukaku condizionandone persino la prestazione nella finale di Champions League? Come si fa anche soltanto ad ipotizzare che, se anche fosse vera una cosa letteralmente impossibile, la Juventus contattando un giocatore di proprietà del Chelsea potesse condizionare l'Inter? Per quale assurda logica perversa? Nessuna. Si scrive e parla del nulla pur di colpire la Juve, pur di portare avanti una guerra sempre più senza senso e senza neanche l'umiltà di verificare le cose (anche le più palesemente assurde) prima di pubblicarle. Come la storia degli insulti di Allegri a Marotta nel post partita di Inter-Juventus, cosa smentita e soprattutto mai riportata in nessun referto. Quindi, di fatto, non vera. Ma riguarda la Juve? Può metterla in cattiva luce? Nella peggiore dei casi alimentare dibattito e ricordare al mondo nel bene e nel mare il nome di una testata giornalistica piuttosto che un'altra? E allora il gioco vale la candela, con tanti saluti alla correttezza d'informazione.

E che cosa dire del processo di distruzione dell'uomo Lukaku? Uno che è passato dall'essere l'incredibile Hulk, meritevole di prime pagine per aver "costretto" il Chelsea a lasciarlo in prestito all'Inter, all'essere un affarista, un personaggio attento soltanto alle proprie tasche, senza cuore, senza morale, senza etica. Come se gli altri giocatori, di qualsiasi squadra, mettessero i buoni sentimenti davanti a carriera e guadagni. E poi, da che pulpito suvvia... 

Sicuramente è difficile riempire le pagine dei giornali in certi periodi dell'anno e certamente non è facile rialzare le vendite. Ma c'è stato un grande giornalista del passato, un certo Gianni Brera , che nel 1945 venne ingaggiato dalla Gazzetta dello Sport per occuparsi di Atletica, poi spostato sul ciclismo (sua grande passione) e con i suoi racconti (diventati, poi, anche romanzo, si legga "Coppi e il diavolo") riuscì con competenza a far impennare le vendite al punto da ricevere la poltrona di direttore, poltrona dalla quale se ne andò spontaneamente in disaccordo con la proprietà del giornale che lo accusò di filo-comunismo per aver raccontato in prima pagina il record mondiale del sovietico Volodymyr Kuc.

Altri tempi, altri giornalisti, schiena dritta e attenzione per la notizia e per i lettori. Non credo di essere l'unico ad aver bisogno di una sana vacanza...