La scalata im(possibile) di un gruppo ritrovato che riavrà i suoi campioni

La scalata im(possibile) di un gruppo ritrovato che riavrà i suoi campioniTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 16 novembre 2022, 14:50Editoriale
di Vincenzo Marangio

La prima parte di stagione va in archivio con un bilancio negativo ma, al tempo stesso, che alimenta speranze. Per natura sono abituato a guardare il bicchiere mezzo pieno ma non si possono ignorare le tante crepe che hanno fatto evaporare speranze di un stagione già largamente compromessa. La parte vuota del bicchiere racconta di una Juventus già fuori dalla Champions League ad ottobre, ultima nel suo girone con 3 soli punti, una sconfitta umiliante ad Haifa e una doppia sfida mai realmente giocata contro Benfica e Psg. Una Champions, praticamente, mai cominciata. Nella stessa parte vuota del bicchiere c'è anche il gusto amaro di una corsa scudetto più che complicata che, in ogni caso, non dipenderà soltanto dalla Juventus ma soprattutto da quanti punti potrà perdere un Napoli, ad oggi, inarrivabile. E poi arriva la parte piena del bicchiere...

Da questa prospettiva si vedono le luci incoraggianti di una resurrezione non effimera ma solida, figlia non del momento ma di un inferno affrontato in maniera, per quanto possibile, costruttiva e di un purgatorio raggiunto con fatica ma merito. Si è passati da una partenza avvilente, sia dal punto di vista del gioco che dei risultati, sia in campionato che in Champions League, a sei vittorie di fila una dietro l'altra senza subire reti. Vittorie che proiettano la Juventus a due passi dal secondo posto, senza perdere altro terreno dalla vetta, e mettendosi alle spalle, tra le altre, Inter e Lazio quelle che rappresentano i primi due scontri diretti vinti da quando è tornato Allegri sulla panchina della Juventus. Vittorie figlie non di un leader trascinatore, non del caso, e neppure soltanto della strategia difensivista del suo allenatore ma di tanti fattori: dei giovani emersi e spinti in superficie dalla corrente, dalla consapevolezza dell'allenatore di dover abbozzare slanci di coraggio, e di uno spirito di gruppo ricostruito senza un solo leader. Eccolo il bicchiere mezzo pieno, ed ecco perché preferisco guardarlo così: perché quando torneranno in pianta stabile i campioni (Chiesa e Pogba su tutti), troveranno una squadra già pronta, affamata, cattiva e determinata che abbraccerà il ritorno dei suoi campioni per cercare una scalata (im)possibile.  

La chiosa la dedico alla sempre stucchevole sfida tra chi difende e accusa a prescindere Massimiliano Allegri. Anche qui l'equilibrio nei giudizi diventa fondamentale: le sei gare di fila vinte senza subire reti vanno celebrate con un grande applauso verso il tecnico che è riuscito a restare a galla e individuare la strada, tra nebbia e vento, fuori dalla tempesta. Ma questo non cancella la partenza assolutamente insufficiente della stagione.
La Juventus non può chiudere un girone di Champions con soli tre punti e non raggiungere neanche gli Ottavi. 
La Juventus non può trovarsi a novembre a dieci punti di distanza dalla vetta della classifica.
E nessun alibi può giustificare tutto questo.


Allegri è stato, insieme a squadra e società, responsabile del bicchiere mezzo vuoto che lascia ancora un profondo amaro in bocca, e protagonista in positivo del bicchiere mezzo pieno che ha alleviato quel retrogusto insopportabile della sconfitta alimentando speranze di rimonte e successi.
Ma il passato è alle spalle e io il bicchiere voglio continuare a vederlo mezzo pieno sperando che "padre tempo" strizzi l'occhio dalla parte giusta...