La stagione della Juventus parte domenica sera da Udine

Ormai ci siamo, la nuova stagione bianconera sta per prendere il via.
Sarà un’annata anomala, ormai questo lo sappiamo, senza coppe europee e con solo due obiettivi domestici da inseguire, uno scarno binomio di traguardi, come campionato e Coppa Italia, a cui il popolo bianconero non era più abituato da tanto tempo. Le teorie si sprecano, chi afferma che giocare una volta alla settimana può risultare un vantaggio per arrivare fino in fondo con opportunità vittoriose, chi invece asserisce che giocare ogni tre giorni lubrifica, compatta, migliora e innalza lo status di un team. Solo il campo ci dirà quale teorema sarà quello giusto, intanto la Juve si avvicina al prato di Udine per un debutto in serie A molto atteso da tifosi e media. Domenica sera, ore 20.45, scocca l’ora di Madama con un moderato ottimismo che trapela dal buon precampionato disputato, a prescindere dai risultati, si è vista una Juventus più pronta e avvezza a cercare il gioco in velocità, con scambi ad un tocco e inserimenti a rete: chiaro che servono i gol, attitudine non proprio spiccata in questa squadra.
La società ha chiesto ad Allegri, tramite le parole dell’A.D. Scanavino di due mesi orsono, un gioco migliore e risultati sportivi affini al blasone, insomma alla Juve tutti lo sanno, questa è una stagione che non si può fallire, vige l’assoluta necessità di tornare competitivi per lottare fino in fondo per gli obiettivi in essere, manifestando ambizione, amore per la maglia e rispetto per la tifoseria. Contro la squadra di Sottil, alla Dacia Arena, la Juve indosserà la terza maglia appena svelata, con l’augurio che possa bagnare, al meglio, il debutto stagionale. Restano dei punti di domanda che Allegri e il lavoro quotidiano dovranno sciogliere: la forma di Vlahovic, lo stato di un Chiesa che ha cominciato con una gamba e uno spirito diverso la preparazione, e soprattutto la salute del Polpo Pogba, pedina che avrebbe dovuto essere l’anima nella scorsa stagione e che non si è mai praticamente vista. Ecco, oltre alle migliorie di cui sopra, la Vecchia Signora non può prescindere dal pieno e ottimale recupero di queste tre frecce acuminate, essenziali per la crescita del gioco e del rendimento; questa è una squadra che può contare su tanti giovani di fulgido presente e di un futuro prossimo brillante, ma che ha un bisogno totale di certezze immediate che possono, e devono, giungere dai giocatori-pilastro.
Capiremo se Pogba strapperà una convocazione per la panchina di Udine, la cosa più importante è che torni, finalmente, e presto, ad essere un giocatore di calcio. Chiesa e Vlahovic dovrebbero partire titolari, supportati da quel Tim Weah che ha disputato un grande precampionato e pare essersi già calato nella realtà juventina, con prepotente velocità e giocate di livello. Senza dimenticare il giusto impatto dei tanti giovani e di un ragazzo come Cambiaso, che si è meritato la conferma in bianconero. La Juve ha voglia di ripartire con il piede giusto, ma guai a pensare che l’Udinese possa rivelarsi agnello sacrificale, anzi, in Friuli sarà una gara tostissima. Ben venga questo inizio per capire, sin da subito, di che pasta tecnica e umana è fatta questa Juventus. Domenica sera scatta l'anomala stagione bianconera, tutti da Udine si attendono il primo do di petto di una compagine che deve ritrovarsi e tornare a fare male agli avversari. Tornando a fare la Juve.

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