Le “quasi” certezze, Pogba e due anni persi

Le “quasi” certezze, Pogba e due anni persiTUTTOmercatoWEB.com
domenica 26 giugno 2022, 12:09Editoriale
di Roberto De Frede
“Non giudico le persone dai loro errori ma dalla loro voglia di rimediare.” (Bob Marley)

Gli uomini hanno bisogno di punti d’appoggio, vogliono la certezza a ogni costo, anche a spese della verità. Poiché essa è corroborante, e loro non possono farne a meno anche quando sanno che è menzognera, non ci sarà scrupolo capace di trattenerli dallo sforzo di procurarsela, scriveva Emil Cioran. Molti sono certi che ciò che dicono sia la sacrosanta verità. Questo non fa bene né al calcio, né alla vita. Un dubbio, un punto interrogativo, anche silenzioso, anche personale, tutti lo dovremmo avere, diventeremmo più umani, più buoni, più sportivi…

Invece… Estate 2016: 1° certezza - Pogba al Manchester United, un affare da 110 milioni per la Juventus, si scriveva. Maggio 2019: 2° certezza, l’addio di Allegri deciso dal club, si apprendeva. La prima portava con sé un affarone soltanto economico, una plusvalenza mai vista prima nel calcio, compro a 1 rivendo a 100! Ma la Juventus da quel momento è rimasta con un buco nero immenso in mezzo al campo, mai colmato sino ad oggi. La seconda “certezza” fu spinta da tre sottocategorie:

1) La voglia del “bel gioco” con un altro allenatore. E qui una riflessione: meglio giocare bene (4/5 partite in due anni) e non vincere, o giocare “male” e in cinque anni vincere cinque scudetti, quattro coppe Italia, supercoppe e finali champions…?

2) Mettere più in evidenza i giovani. E qui un’altra riflessione: si continua a parlare, troppo, a volte a sproposito, fuor di luogo, del perché i giovani calciatori “forti” non vengono spesso presi in considerazione dall’allenatore, in particolare da mister Allegri, e dalla società. La risposta è la più lapalissiana che si possa immaginare: non sono dei campioni! I giovani campioni la Juve li tiene, sperando che ci restino il più possibile: Chiesa, Deligt, Vlahovic. Quali grossi fuoriclasse in erba la Juventus ha lasciato andar via, negli ultimi venti anni, a maturare e portare Champions e Intercontinentali in altri club? Forse soltanto Kingsley Coman dove al Bayern Monaco ha vinto tutto: un errore in venti anni credo sia concesso a chiunque. E qualche annetto prima un certo Thierry Henry. E se non avesse ripreso Paul, avrei inserito anche lui nella lista… Ma gli altri? Nomi che ormai sono sbiaditi anche nell’almanacco del calcio.

3) Il non accontentare le sagge parole del livornese che chiedeva un rinnovamento di mezza squadra, richiesta che col senno di poi non aveva nulla di eclatante, ma attualissima! La riflessione è insita nel superlativo assoluto: servono come l’acqua, oggi, un terzino (Udogie), un centrale di difesa (Koulibaly/Bremer), un “sesto” centrocampista (Kostic/Zaniolo), ma sarebbe benaccetto un play che vede la profondità e detta i tempi (un Brozovic per intenderci…), e almeno un vice Vlahovic (…/…?), visti gli addii graditi o meno.

La Juventus ricompra Pogba, bonificando quella zolla di terra di centrocampo e ha ripreso Allegri già l’anno scorso, volendo rinnovare la squadra…

Cosa significa tutto ciò? Sono cadute quelle certezze? Erano davvero tali? NO. Erano contingenze ricercate e volute, sperando un po’ fortunosamente che le cose continuassero ad andare per il meglio. Non sono andate così.

La Juventus ha perso due anni (1° “quasi certezza”), nonostante abbia vinto qualcosa con Sarri e Pirlo, ma proprio l’errore del biennio si è materializzato nel terzo anno, asciutto di vittorie. Pogba è un grande Riacquisto (2° “quasi certezza”), ma che non si faccia l’errore di lasciarlo solo: la Juventus deve avere una grande squadra, non soltanto un immenso campione. La terza “quasi” certezza… pare che in ballo ci sia l’addio di Kean… si legge sui quotidiani, beh ce ne faremo una ragione, abbiamo sopportato saluti ben più dolorosi.

Speriamo che queste “quasi certezze” spazzino via quell’avverbio di dubbio, regalando alla Juventus una stagione avVincente!