Nessun processo ma preoccupazione legittima. E il Noi torni a prevalere sull'Io. Concetto che deve valere per tutti, nessuno escluso

Nessun processo ma preoccupazione legittima. E il Noi torni a prevalere sull'Io. Concetto che deve valere per tutti, nessuno escluso   TUTTOmercatoWEB.com
martedì 10 dicembre 2024, 15:20Editoriale
di Alessandro Santarelli

Voltare pagina e guardare avanti. Lo capisco, può sembrare semplicistico, ma arrovellarsi sui processi, attenzione alcuni logici e normali, rischia di restare fine a se stessi. E allora, alla vigilia di un partita molto importante, se non addirittura fondamentale, per il nostro cammino in Champions, voltare pagina e proiettarsi al futuro/ presente, è la cosa migliore. Perché dagli errori, e ultimamente ne sono stati commessi diversi, si deve imparare e crescere. Ecco, a dir la verità questo è un tema che un pochino mi preoccupa. I segnali di crescita che non arrivano, o quantomeno non come mi aspetterei. Si vero gli infortuni stanno castrando notevolmente il lavoro di Motta, ma il tecnico non deve incaponirsi in soluzioni che non rendono quanto atteso. Perché Koop ancora lontano dalla porta? Perché Yildiz blindato sulla fascia, perché a volte si ha la sensazione che la squadra quando saltano gli schemi giochi più libera mentalmente? La rimonta con il Bologna non è frutto di “ schemi” bensì di una reazione di orgoglio e di pancia che ha portato ad alzare il baricentro e rendere più pericolosa la manovra.

Stesso schema visto con il Lecce, nel senso di una manovra lenta, e soprattutto di una fase offensiva che stenta a decollare. Problema atavico che la Juve si porta dietro ormai da troppe gare. E’ qui che mancano i progressi, è qui che parte della tifoseria di preoccupa, al netto degli infortuni e di alcune scelte di mercato che al momento non hanno funzionato. E diciamoci la verità, preoccupa un tantino anche la classifica. Vero, non siamo neppur e  a metà del percorso,  ma il sesto posto, frutto dei tanti, troppi pareggi, e la progressione di avversarie che non erano attese, Lazio e Fiorentina su tutte, alimentano pensieri non del tutto positivi. Caleranno? Possibile ma quella che deve migliorare è la Juventus, nella squadra e nei singoli, e ovviamente anche nelle scelte del suo allenatore. Siamo indietro? Onestamente rispetto a quello che potevamo immaginare si, perché nessuno chiede miracoli al primo anno di una sostanziosa e sostanziale rivoluzione, ma battere Cagliari, Parma, Bologna in casa, e magari il Lecce fuori,  questo si, questo deve essere nelle corde di una squadra che si chiama Juventus. Servirà un filotto di vittorie, cosa mai avvenuta fino ad ora, onestamente auspicarlo con Venezia e Monza ci pare quantomeno doveroso.

Motta sembra più nervoso, e ne ha ben donde visto il massacro di infortuni che ha dovuto subire, ma anche lui deve metterci qualcosa di più, cosi come chiede spesso nelle conferenze stampa. Non ritengo Thiago un integralista, servirebbe però consapevolezza che se alcune situazioni non funzionano, si possono e si debbono cambiare anche smentendo alcune convinzioni che magari funzionavano nel passato ma non adesso a Torino.  Domani arriva il City in crisi, guai a fidarsi, ma regalare una soddisfazione ai tifosi sempre numerosi e passionali, sarebbe un segnale importante anche in vista del futuro immediato. E lo ricordo: il concetto è uno “ Mettere da parte l’Io per pensare al Noi”. Deve valere per tutti, dal tecnico all’ultimo dei magazzinieri.