Piano con i giudizi affrettati, ma la Juventus deve svegliarsi in fretta

Dopo la seconda giornata di campionato, i giudizi sulla Juventus sono stati per molti diametralmente opposti a quelli formulati solamente la scorsa settimana dopo la bella vittoria contro l’Udinese.
Squadra brutta, senza gioco, con il Bologna che ha imbrigliato la squadra di Massimiliano Allegri - Thiago Motta ha preparato e letto meglio la gara rispetto al collega - ed ha espresso delle trame e dei percorsi di gioco interessanti, lasciando pochi spazi alle offensive della Juve. Ne è scaturito l’1-1 finale che ha lasciato ampio spazio a varie critiche, con Allegri sulla graticola e con tanti dubbi su diversi giocatori, in particolar modo sul reparto di centrocampo.
Parto dalle cose positive che mi ha lasciato la gara: mi è piaciuta la capacità di reazione nel secondo tempo, quando era ancora in svantaggio - anche se poco di squadra e molto di nervi - ed il gol di Vlahovic, che dimostra uno spirito diverso rispetto all’ultima parte della scorsa stagione.
Gli aspetti negativi, sui quali si dovrà lavorare molto in fretta sono relative alle disattenzioni di alcuni singoli, sia in fase difensiva che di proposizione, e sul gioco espresso, praticamente assente - specie nello sconcertante primo tempo - che ha fatto catapultare all’ìndietro alle lacune delle ultime due annate, da quando Allegri è tornato sulla panchina bianconera.
Detto che siamo solamente alla seconda giornata e che i giudizi, ovviamente, non possono essere definitivi, comprendo la poca pazienza - che ho anche io in molti momenti - nel vedere ripiombare la Juventus nel buco nero del recente passato: tanto mi era piaciuto il primo tempo di Udine e tanto non mi è piaciuta la gara contro i felsinei.
La Juventus, che sappiamo bene non essere la squadra migliore della Serie A, dovrebbe sprigionare un gioco diverso, propositivo, che possa mettere in difficoltà gli avversari e che possa far rendere al meglio gli elementi della rosa.
Molte critiche, sul piano del gioco, sono state fatte agli uomini che componevano il centrocampo bianconero: vero, la mediana non è e non si trasformerà magicamente nel centrocampo delle Juventus del 2015 e del 2017 che hanno raggiunto la finale di Champions, però chi era in campo bastava ed avanzava per battere il Bologna…
Quindi, giudizi affrettati no ma pretendere molto di più di quanto visto contro il Bologna sì. Perché se è vero che il campionato appena iniziato ed aspetta ancora le squadre che dovessero avere passi falsi, proprio le battute o semi battute a vuoto possono essere deleterie per il morale e potrebbero generare dei rimpianti a fine stagione.
Ecco perché la Juve - tecnico e giocatori - ha l’obbligo di svegliarsi in fretta, per far capire a se stessa e far comprendere ai tifosi che questa stagione potrebbe essere diversa dalle ultime due. Bisogna solamente volerlo e lavorare duramente per raggiungere gli obiettivi stagionali, che in ogni caso non potranno essere al di sotto del piazzamento Champions.

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