Prime tracce di vera Juventus. Importante compattare l'ambiente, per combattere il ritorno degli ossessionati..

Prime tracce di vera Juventus. Importante compattare l'ambiente, per combattere il ritorno degli ossessionati..TUTTOmercatoWEB.com
martedì 15 novembre 2022, 15:11Editoriale
di Alessandro Santarelli

 Cosa è cambiato? In primis la mentalità, la voglia di sacrificarsi, di aiutarsi e di giocare da squadra e non più da gruppo. Poi ci sono le scelte dell’allenatore, alcune di campo, vedi il passaggio al 352, altre di gestione, come la decisione di dare la fascia da capitano a Danilo. Senza dimenticare la sfuriata post Haifa del presidente Agnelli, che ha messo tutti davanti alle proprie responsabilità. Rimpianti? Tanti, soprattutto in campionato, vedi Monza, vedi Genova, perché in Champions, e l’onta delle 5 sconfitte su 6 non si toglierà tanto facilmente, si è vista la superiorità di Psg e Benfica da un lato tecnico e dall’altro di spirito. Oggi però non dobbiamo correre il rischio di giraci troppo indietro. La pausa dei mondiali, dovrà stimolare le riflessioni sul come affrontare la seconda parte di stagione, sul come evitare gli errori commessi e soprattutto dare soluzioni a quello che resta il problema principale, la gestione degli infortuni e lo staff atletico. 

Dal punto di vista tecnico, la svolta è stata decisamente quella del modulo: vero che spesso è l’atteggiamento della squadra ad incidere, piuttosto che lo schema, ma aver messo Bremer nelle condizioni di esprimersi al meglio ( con la difesa a 3) aver capito il ruolo naturale di Kostic ( con troppo ritardo) esterno a tutta fascia, ha aiutato la Juve a crescere e prendere fiducia. Poi da non sottovalutare l’esplosione di Fagioli. Il ragazzo ( continuo ad ammettere il mio errore di valutazione) ha dato tranquillità al reparto, ha liberato Locatelli e messo Rabiot nelle migliori condizioni. 

Adesso però il mister dovrà lavorare bene sulle alternative da gennaio. Perché questa squadra non è stata  costruita per il 352, ma ha dimostrato di trovarsi a suo agio con questo sistema. Come se ne esce? Con la disponibilità di tutti, con le rotazioni giuste e con la lungimiranza di suddividere la seconda parte della stagione in due fasi ben distinte ma egualmente importanti, il campionato e l’Europa League.

Altro aspetto fondamentale darà la disponibilità. In queste ultime partite si è vista la crescita di alcuni giocatori, penso a Kean, penso a Gatti, penso ovviamente Fagioli, per cui tutti coloro che si sentivano sicuri del posto, dovranno faticare e tirare fuori il meglio per vincere una concorrenza che sta cominciando a diventare importante. Dovrà giocare chi offre migliori garanzie, chi sarà pronto ad una corsa in più, e finalmente al rientro non ci sarà più l’alibi del mondiale.

Mi piace pensare, e spero che che non sia soltanto un’illusione, che questa lunga pausa possa far crescere in tutti, o quasi, la voglia di Juve. Siamo reduci da un anno e mezzo fatto di polemiche, critiche, divisioni intestine che sicuramente non hanno fatto  bene all’ambiente Juventus. Chiariamo subito che il percorso di queste 6 vittorie consecutive ha migliorato ma non risolto tutti i problemi evidenziati nella prima parte della stagione, ma guardarsi sempre indietro, solo per il gusto di attaccare qualcosa o qualcuno, non serve. Mi piacerebbe uscire dalla atavica divisione tra anti e pro, e tornare dalla parte della maglia, l’unica che non passa e per quanto mi riguarda l’unico riferimento inossidabile. Spingere tutti insieme nella stessa direzione, visto che dall’esterno stanno tornando gli ossessionati e gli odiatori seriali, può e deve rappresentare l’arma in più, in un 2023 che potrebbe regalare qualche soddisfazione al popolo bianconero