"Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”: da ora servirà una Juve nel segno di Vialli....

"Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”: da ora servirà una Juve nel segno di Vialli....TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 6 dicembre 2023, 17:33Editoriale
di Vincenzo Marangio

Un certo, amatissimo, Gianluca Vialli, quando indossava e onorava la 9 bianconera amava dire: “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Ecco, è giunta l'ora che i duri comincino a giocare, perché il gioco adesso si fa realmente duro. E non è così scontato che un giocatore di valore internazionale, forte e rinomato sia anche un duro disposto a tutto. La durezza non la stabilisce uno sguardo, o un gesto polemico o un trascinare la squadra, la durezza la stabilisce la voglia innata di vincere, il desiderio irrefrenabile di buttare la palla in porta. Non importa come. Mentre lo racconto mi viene in mente la famosa rimonta della Juventus di Vialli, Ravanelli e Del Piero contro la Fiorentina, quel 0-2 tramutatosi in 3-2 e non spostate sempre l'attenzione sull'allenatore, perché quella Juve stava perdendo in casa 2-0 eppure un duro come Vialli la prese per mano. Il primo gol con un'inzuccata di testa sul primo palo; il secondo raccogliendo una palla al centro dell'area, non importava la qualità della giocata ma serviva la praticità, e non importava l'esultanza, polemica oppure no, importava prendere la palla e tornare a centrocampo. Importava crederci, roba da duri. Alla pennellata ci pensò Del Piero, quella partita ancora mi trasmette i brividi. Quella Juventus era roba da duri. Ora serve questo spirito.

Lo stesso spirito mostrato nel riprendersi la vittoria che sembrava sfumata a Monza, con quel destro potente, dopo la lisciata, a buttar giù la porta di Di Gregorio. Servono prima di tutto i guerrieri da qui in avanti, meglio se questi combattenti hanno anche qualità importanti. Questo, se non lo si è capito, è un velato riferimento a Chiesa e Vlahovic e magari anche a Milik. Quei giocatori che hanno talento ma che spesso si perdono dietro pensieri sbagliati, di natura tecnica, mentale di contestazione ai contestatori, si pensa troppo spesse a cose che sono distanti dal campo. Magari a come fare il gol piuttosto che a buttare la palla in rete, magari a farlo invece di farlo fare, ora serve il combattente che ci metta la qualità e la continuità. 

Da qui in avanti si costruirà la storia di questa stagione su un copione ormai chiaro a tutti: l'Inter proverà a lanciare la volata, la Juventus è l'unica che con pazienza, forza mentale e spirito può inseguirla ma che, al tempo stesso, dovrà guardare attentamente negli specchietti retrovisori, evitare di subire sorpassi pericolosi che mettano a repentaglio l'obiettivo minimo, un posto in Champions per il prossimo anno. Serviranno a questo esercito altri combattenti, ci penserà a tempo debito Giuntoli, ma intanto chi indossa questa maglia ricordi lo spirito con il quale la indossava un certo Gianluca Vialli, un vero combattente, si si stampi nella mente quella sua frase: “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”.