Società e tifoseria organizzata dialogano per restituire passione allo Stadium

Società e tifoseria organizzata dialogano per restituire passione allo StadiumTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 22 settembre 2023, 00:00Editoriale
di Franco Leonetti

Contro la Lazio si è rivisto e riascoltato lo Stadium che ogni tifoso vorrebbe. Incitamenti, cori, sostegno e passione come da tempo mancavano. In verità da troppo tempo. Nessuno si sente nostalgico nei confronti di uno Stadium taciturno, plumbeo, avviluppato in un silenzio imbarazzante nei momenti topici delle gare, in cui spuntavano le voci dei tifosi ospiti, che bucavano l’aura di calma piatta che si respirava sugli spalti. Una situazione non più sostenibile, in un frangente storico in cui la Juventus non è più lo squadrone dei 9 tricolori consecutivi, ma un gruppo che deve ritrovare se stesso e il filo della competitività a tutti i costi; una compagine bisognosa dell’amore e dell’appoggio vocale della propria casa e dei propri supporter. Il match casalingo contro la Lazio di Sarri è stata l’occasione buona per mettere in pratica le prove di disgelo concreto tra società e tifoseria organizzata, dopo gli eventi di qualche anno fa che avevano portato ad un abbandono da parte dei tifosi della curva Sud. Segnali reali di una riapertura, prodromi importanti per riavviare i discorsi.

Bello rivedere tanta gente fuori dal perimetro delle gradinate inneggiare ai colori bianconeri, bello scorgere una folla che si è ripresentata in massa per alzare i decibel della voce, in un catino pronto a ritrovare l’entusiasmo e il furore dei tempi passati. Innegabilmente si è aperta una finestra di dialogo proficuo che fino all’anno scorso sembrava sbarrata, con l’operazione recupero-tifo che si è messa in moto. I dialoghi tra le parti sono ripartiti e la voglia di riassemblare il puzzle esiste ed è viva, e questa è già una gran bella notizia. Ora, però, servirà trovare un punto d’incontro tra le due componenti per giungere ad una soluzione definitiva e condivisa, per il bene della Juventus. La società, mutata nei dirigenti, sa bene che c’è grande bisogno del supporto dello Stadium per sostenere i ragazzi sul terreno di gioco, con la tifoseria che si è dimostrata il fatidico 12esimo uomo in campo. I discorsi ripartiti hanno lo scopo chiaro della ricerca di un accordo che rappresenti un punto d’incontro tra i due interlocutori, con la società che deve vagliare le richieste ed autorizzare i classici strumenti del tifo: striscioni, tamburi, bandieroni e megafoni. Si dialoga per amore della Juve e per cercare una congiunzione, una comunione di “idem sentire” che possa rendere soddisfatti tutti.

In questo momento, va sottolineato chiaramente, manca ancora un accordo definitivo, ma i discorsi procedono e filtra un misurato ottimismo circa la possibilità di una completa riuscita nella ricucitura dei rapporti, che possa ricondurre lo Stadium ai vecchi fasti. Inutile fare pronostici a riguardo, ciò che servirà nella politica dei piccoli passi è venirsi incontro, con la massima chiarezza, per trovare la miglior soluzione possibile. Difficile capire, in questo momento, se dopo Juve-Lazio ci sarà continuità certa, circa la presenza della tifoseria organizzata, sugli spalti, nelle prossime partite casalinghe bianconere, ma intanto il seme è stato gettato e la fioritura dei confronti può proseguire in maniera produttiva. Ora non resta che attendere gli ulteriori sviluppi, con l'auspicio e la concreta speranza che ogni componente farà del proprio meglio per giungere ad un obiettivo comune e condiviso. In questa ottica, se tutti i punti di contrasto verranno appianati e chiariti, nelle prossime settimane potrebbe giungere la fatidica, e attesissima, fumata bianca di un’intesa trovata. Per restituire, finalmente, passione e sostegno ad uno Stadium che non aspetta altro che spingere la Juve sul campo, tornando a far tremare gradinate e terreno di gioco con i propri incitamenti.