Padovano a RBN: "La Champions del '96? Non ci poteva sfuggire. Alla Juve di oggi do un consiglio"

Padovano a RBN: "La Champions del '96? Non ci poteva sfuggire. Alla Juve di oggi do un consiglio"TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 26 febbraio 2024, 15:50Esclusive
di Matteo Barile
Michele Padovano si è soffermato anche sulle questioni da campo: a RBN ha parlato della "sua" Juve e della squadra di oggi, a cui dà un consiglio

Michele Padovano è stato il super ospite della puntata di "Cose di Calcio XL" su Radio Bianconera. L'ex attaccante della Juventus, nonchè uno degli eroi della Champions League vinta dai bianconeri nel 1996, ha parlato della sua "Vecchia Signora" e delle vittorie conseguite insieme. La conquista di quella coppa è stato il traguardo di un percorso biennale. Un percorso connotati da una grande squadra, cosa che la Juventus attuale non è ancora. In questo momento i bianconeri sono ancora troppo acerbi per affermarsi. In ogni caso, però, c'è una ricetta per vincere e questa è stata fornita dallo stesso Padovano. Ecco le sue parole in merito.

LA JUVENTUS A TRAZIONE ANTERIORE DI MICHELE PADOVANO E UN MESSAGGIO ALLA SQUADRA ATTUALE - "In quel periodo noi avevamo molta concorrenza là davanti. Eravamo sempre in quattro o in cinque come attaccanti e giocavamo in tre. Ogni qualvolta si veniva chiamati in causa, bisognava dimostrare di essere all'altezza per mettere in difficoltà l'allenatore per farsi schierare nella partita successiva. Non voglio insegnare niente a nessuno. L'unica cosa che posso dire è che i calciatori di oggi devono sentire che quella della Juve è una maglia importante e pesante. Devono riuscire a fare quanto prima quello che è nelle loro corde. Questo è l'importante". 

LE VITTORIE DELLA JUVE DI PADOVANO E LA "RICETTA" PER IL RITORNO AL SUCCESSO - "Quella stagione lì (1995/1996, ndr) è stata molto particolare perchè noi non facemmo benissimo in campionato. Quella finale si disputava a Roma e noi avevamo nella testa che quella coppa non ci poteva scappare. Poi si trattava della prima edizione della Champions League che andava a chiudere un percorso di due anni. E Lippi ce lo diceva sempre. Noi siamo riusciti a vincere quella coppa, che arrivò dopo la vittoria dello scudetto al primo anno. Sono ricordi meravigliosi che mantengo nel mio cuore e nella mia mente. Per il bene che voglio ai tifosi della Juve io spero che presto possa ripetersi la vittoria della Champions, perchè è una delle cose più gratificanti che ci possa essere per tutto l'ambiente. Quanto tempo a questa Juve per tornare competitiva? Serve cambiare allenatore? Non vorrei entrare nel merito: rispetto davvero molto il lavoro di Giuntoli e della proprietà che hanno dovuto ricostruire. Ci stava un'annata come questa, anche se io avevo data per favorita la Juve. Ero convinto che senza le coppe e con meno infortuni avrebbe potuto fare qualcosa in più, soprattutto a Milano contro l'Inter. Lì ha dimostrato che non è ancora pronta per vincere lo scudetto e affermarsi in Europa. Io credo che la Juventus debba registrare un po' di cose, partendo dall'allenatore che ha un anno di contratto. Io credo che, quando vinci, è necessario che tutte e tre le componenti (società, allenatore e squadra, ndr) viaggino sugli stessi binari. Si deve formare un tutt'uno. Se questo succede, allora i risultati li puoi ottenere. E la Juve deve vincere. Se si arriva secondi o terzi, non va bene. La Juventus è abituata a vincere scudetti, Champions League e a imporre il proprio gioco. Quando si entra nello spogliatoio della Juve e si dice che bisogna vincere, non si stupisce nessuno".