Nessun patteggiamento, si va allo scontro. Allegri manda dall'analista Gravina e Ceferin. In caso di B, Elkann blocca tutto

Nessun patteggiamento, si va allo scontro. Allegri manda dall'analista Gravina e Ceferin. In caso di B, Elkann blocca tuttoTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 3 aprile 2023, 16:30Il tackle di Andrea Bosco
di Andrea Bosco

Da tempo ho problemi con la mia categoria. Nella prossima vita, certamente non farò il giornalista. E sarà un problema, visto che (mia moglie me lo dice in continuazione) sembra che io sappia fare abbastanza bene una sola cosa: scrivere. Ma se avessi la possibilità di usare come nel romanzo di Wells, la macchina del tempo, se avessi potuto ipotizzare le miserie nelle quali mi sono imbattuto nel corso degli anni, in politica, come in economia, nel mondo dello spettacolo, della cultura ma soprattutto dello sport, probabilmente avrei fatto il professore universitario. Come ricercatore me la sono sempre cavata. Perché sono inacidito? Il motivo è sintetizzato nelle parole di Fabio Ravezzani direttore di Telelombardia, che cerco di sintetizzare: “I giornalisti chiamano la Procura Federale per avere notizie. Si sentono rispondere che non sono, i magistrati, autorizzati a fare dichiarazioni. Poi il giorno dopo escono le ipotesi di penalizzazione abnorme".

Ravezzani ha ragione: funziona così. I giornalisti non hanno capacità divinatorie. E neppure sparano cazzate tanto per spararle come accade durante il calciomercato. Ma certe testate sono la "buca delle lettere" della Procura. Che va a pesca: 40 punti di penalizzazione e la serie B per la Juventus sarebbero accettate? O si arrischierebbe di avere la rivoluzione in piazza? Gli juventini in Italia sono tanti e di questi tempi sono carichi come stufe. Si tasta il terreno. Anche così si spiega l'accanimento giudiziario del giudice Torsello in sede di appello con l'aggravante dei 15 punti successivi ai 9 comminati inizialmente da Chinè. Gli juventini sono tanti, la maggior parte non è violenta e
soprattutto sono "sazi". Gli utimi scudetti neppure li festeggiavano più. Ergo si può infierire. A meno che. C'è sempre un a meno che. Quando meno te lo aspetti.

Male la magistratura, ma male anche certa stampa. Per la quale la presunzione di innocenza proprio non vale: non sanno cosa sia. Si parano il culo con tanti condizionali, fino a quando non sbracano, non la fanno fuori dal vaso e vengono trascinati piangenti in tribunale da chi si è rotto le scatole di essere infamato. Gli negano il diritto di "satira": povero caro. Sapete come stanno procedendo le cose sul versante giudiziario? Le cose si possono riassumere così: la Juventus arrischia grosso con la giustizia sportiva. Gravina ha fatto il suo bieco lavoro chiedendo ad Infantino ("sì Gabriele, per te questo ed altro") di estendere la pena già comminata ai dirigenti della Juventus a livello mondiale. Ergo Fabio Paratici, nonostante fino ad ieri (oggi ha
lasciato l'incarico) lavorasse non più per la Juventus ma per il Tottenham si è visto recapitare sulla testa una taglia che lo rende impossibilitato ad operare a livello planetario. Funzionava così anche con l'Inquisizione. E a Paratici va di culo che la Procura Federale non si avvalga, (come facevano i
preti fanatici in quei tempi antichi) di strumenti tipo la Vergine di Norimberga per far parlare i (presunti) rei. Non ho trovato un solo giornale che abbia speso una parola per difendere i diritti umani di Paratici. Si riempiono la bocca ogni giorno (giornali e giornaloni) di parole come "garantismo" e "diritti
civili”, "diritti umani", salvo o condannare a prescindere, boia ai piedi della ghigliottina. O girarsi dall'altra parte: distrattamente.

Notizie si fa per dire: “balle" propinate anche a distanza di decenni. Prendi "er gò de Turone" sul quale a Roma hanno avuto la faccia tosta di fare anche un film. Ne ha parlato Aldo Grasso sul "Corriere della sera", prendendo, sia pure non esplicitamente, le distanze dal contenuto della pellicola. Quel "gò" fu una manipolazione fatta da un montatore Rai sfegatato romanista al quale il giornalista che curava il servizio per la "Domenica Sportiva" non seppe mettere la mordacchia.
Che fosse un "buffo" lo rivelò Carlo Sassi, l'inventore della Moviola: "Trafficarono a Roma con le immagini per dimostrare la loro tesi: Ma erano immagini taroccate.". Quelle vere infatti dicono che il gol era in fuorigioco e da annullare. Come fece l'arbitro di quell'incontro su segnalazione del
guardalinee.
"Le verità nascoste" è il titolo di un film di Zemekis con Harrison Ford: un noir che potrebbe (quanto a titolo) essere benissimo adattato al calcio italiano.

E' morto a 85 anni Carlo Porceddu ex procuratore federale. Nel 2017 in una intervista passata inosservata e proprio non "cacata" da giornali e giornaloni disse alcune verità scomode. Ripeto: da ex procuratore federale. Disse che assegnare uno degli scudetti della Juve all'Inter dopo Calciopoli fu un grave errore. Disse che Guido Rossi selezionò tre saggi per decidere cosa fare. E che uno di quei saggi era stato dirigente dell'
Inter. Come andò è noto: scudetto "di cartone" all'Inter che in quella stagione era arrivata terza in classifica a 15 punti di distanza dalla Juventus. Quello che invece è poco noto e che neppure Porceddu disse è che due di quei saggi sconsigliarono Guido Rossi dal fare un atto di tale imperio.
Solo il terzo si espresse a favore. Guido Rossi, sbattendosene della democrazia decise motu proprio. Sarà stato un caso ma un mese dopo Guido Rossi (pace all'anima sua) esaurito il suo incarico in Figc come Commissario Straordinario fu assunto con lautissimo stipendio ai vertici
dell'azienda dell'allora vicepresidente dell'Inter, Marco Tronchetti Provera, che si occupava di telecomunicazioni. E border line di ...altro. Quando si dice i casi della vita. Guido Rossi era stato consulente in Exor. E le belle anime che consigliavano in quel tempo il giovane John Elkan ebbero
la temerarietà di affermare, alla sua nomina a Commissario Straordinario: "E' un amico". Attendo smentite. Se oseranno smentire. Per la cronaca nei giorni scorsi il Consiglio di Stato avrebbe dovuto esprimersi sul ricorso (l'ennesimo) al Tar della Juve relativamente proprio a quello scudetto scippato dall'Inter. Quello che secondo Massimo Moratti "è il più bello di tutti". Tutto rinviato al 24 di ottobre per non so quale cavillo interpretativo. Magari un giorno qualcuno della Juve mi spiegherà perché non siamo mai andati al Tribunale di Strasburgo. Come a Cobolli Gigli (che con me non ne vuole sapere di parlare) aveva consigliato di fare l'avvocato Dupont. Quello del "caso Bosman”. Quello che non ha mai perso un causa. Mia sensazione: è stato attivato un domino. E tutti attendono la prima mossa. Quella il 19 di aprile del Collegio di Garanzia del Coni che potrebbe annullare la penalizzazione, dare torto alla Juve, oppure "decidere di non decidere" e rinviare il processo alla Corte d'Appello. Si spera non nelle
mani di Torsello. Perché se Santoriello della Procura di Torino ha avuto il buon senso (il buon gusto lo aveva perso prima) di estraniarsi da quel processo dopo l'esternazione "odio la Juve", non allo stesso modo si è comportato Torquemada Torsello l'uomo che le pene le vuole "rapide e
afflittive". Roba già vista nel 2006: "Giudicammo sull'onda del sentire popolare" disse un giudice di quel collegio che sentenziò nel giro di una settimana, imponendo, in quel lasso di tempo, la lettura di migliaia di pagine alla difesa: una vergogna giuridica. Si chiamava Sandulli e dopo aver scritto nell'affare Asl- Juve- Napoli, che il Napoli si era reso colpevole di “dolo preordinato", è stato da Gravina "trombato". C'era lui prima di Chinè, tanto per capirci.
Ma queste cose in pochi le raccontano.. Vi raccontano spesso puttanate. Perché come spiegava Arnold Bennet ne "Il titolo" capita che "i giornalisti dicano una cosa che sanno non essere vera, nella speranza che se continueranno a dirla abbastanza a lungo, sarà vera". Se queste parole vi rammentano qualche cosa sono a vostra disposizione.


Juve in attesa: del Coni, della tranche stipendi, di un terzo processo relativo ai procuratori, dell'inchiesta Prisma da parte della giustizia ordinaria a Torino. Nessuna associazione a delinquere nella storia del Paese ha avuto da parte della giustizia un trattamento simile. Manderanno la Juve in serie B? Ci proveranno. Da tempo stanno vagheggiando l'idea. Da quando Agnelli ha aderito alla Superlega. Ceferin vuole vendetta. A Napoli dove non hanno il coraggio delle proprie azioni hanno mandato avanti (al Tar) gli azzeccagarbugli chiedendo che al Napoli venga assegnato (a tavolino) lo scudetto del 2018. Del resto (a spese dell'Università locale) avevano già fatto un ridicolo processo farsa al quale avevano partecipato scrittori, artisti, docenti universitari, giuristi. Evito di parlare del giudizio finale. Per la serie, "come buttare nel cesso i soldi del contribuente". Il Napoli cerchi di non buttare nel cesso uno scudetto meravigliosamente ipotecato. La piallata beccata dal Milan (compliments) potrebbe essere un sintomo. Tocca al
Napoli evitare che il sintomo diventi slavina. Tocca a De Laurentiis cucirsi la bocca: non si faccia sedurre don Aurelio dalle sirene capitoline. Laudatores che operano in esclusiva funzione della tiratura. Silenzio: e lasci fare a Spalletti. Juve in serie B? La Juve si difenderà. I lenoni del sistema hanno avanzato l'idea (alla Juve) di un patteggiamento. Ma Elkan ha risposto picche. La Juve andrà fino in fondo. Pensa di avere le carte in
regola per dimostrare la correttezza delle proprie azioni.

Nel caso, infatti, potrebbe cominciare un'altra partita: quella dei risarcimenti. Perché la Juve è quotata in Borsa. E il danno prodotto dalle azioni di Chinè, Gravina e Torsello sono state devastanti per gli azionisti. Intanto la partita la Juve la sta giocando anche sul campo. Nessuno con una tale scimmia sulle spalle avrebbe saputo far meglio di Allegri. I giocatori appaiono in missione. Ora sono a ridosso della zona Champions. Se vinceranno in Coppa Italia contro l'Inter e in Europa League, se centreranno la qualificazione in Champions, Ceferin e Gravina dovranno rivolgersi ad un bravo terapista. Lo sbigottimento con il quale i giornali hanno accolto la vittoria (di cortissimo muso)
della Juve sul Verona , la dice lunga del "sentire popolare". Ma la Vecchia sembra indistruttibile.
"Ancora tu ? Ma non dovevamo vederci più?". Il pezzo intramontabile di Lucio Battisti si addice a quanto accaduto all'Allianz sabato sera: ovazione per Alex Del Piero in tribuna. Quando Cuadrado ha tirato (alta) una punizione dal limite, una porzione dello stadio aveva gridato: "Alex
va in campo, tirala tu". Elkan dovrà tenerne conto per il futuro: i tifosi vogliono ancora in società l'uomo chiamato Juventus". L'unico ad aver ereditato il titolo da Giampiero Boniperti.

Sempre che Elkan non decida di far fare alla Juve i bagagli verso un altro campionato. A un mio amico che aveva vagheggiato l'idea Premier, un suo conoscente che conosce gli umori della RealCasa, ha risposto: “Meglio il campionato francese". Segno che, come minimo, ci hanno pensato.
Ma hanno pensato anche di ricorrere, nel caso, al Tar. Se dovesse essere serie B, subito al Tar, senza passare per l'Appello e il Coni. Tradotto: blocco totale del campionato. Poi vediamo come si metterebbe Gravina. Questo uomo proprio non ci sente di togliersi dai piedi. I gattopardi hanno la
supercolla sul deretano. E soprattutto si reputano indispensabili. Purtroppo.