La nuova Juve ha bisogno di leader, Allegri indica la strada

La nuova Juve ha bisogno di leader, Allegri indica la stradaTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 31 maggio 2022, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

La stagione appena terminata ha posto sul piatto alcuni problemi irrisolti che andranno affrontati a breve termine. Inutile negarlo, quella della mancanza di leadership in campo si è rivelato un fattore facilmente constatabile e ravvisabile, sicuramente più difficile apportare correttivi idonei. A tal riguardo Allegri ha rilasciato alcune fresche dichiarazioni che sono esplicative circa l’importanza di imperniare un nuovo corso su veri leader, quelli che si trasformano in baluardi e punti di riferimento per tutta la squadra: e attenzione a non confondere la qualità dei piedi con il carisma di un uomo che sa diventare un punto di riferimento per tutti.

Il Mister della Juventus si è sbilanciato:” I leader del futuro? Ce ne sono due: De Ligt e Locatelli. Manuel è stato un ottimo acquisto, potrà essere il capitano, ha le caratteristiche tecniche e morali per stare tanti anni alla Juve. Poi quest'anno è stata una piacevole sorpresa Danilo: quando parla non è mai banale e mette davanti la squadra. Un vero leader è silenzioso, deve parlare poco e deve mettere sempre davanti la squadra. È la squadra che ti riconosce come leader”. Ecco la formula definitiva sulla ricerca, tutt’altro che semplice, di un vero leader: è la squadra che riconosce il punto di riferimento, colui il quale sa condurre e trascinare i compagni, creando fervore. Ma Allegri ha anche un’altra definizione a cui tiene molto, lui che sa “leggere” lo spogliatoio, muovere le giuste leve per creare il gruppo: “Vlahovic? Dusan può essere un leader a modo suo, ha un carattere leale, vuole sempre vincere, più che con le parole, diventerà un leader carismatico in campo a livello caratteriale”.

Quindi per Vlahovic, Allegri ha già previsto tutto, non sarà mai un coagulatore di compagni, menti e idee con discorsi da motivatore, ma piuttosto una di quelle pedine che in campo sa scuotere e trascinare, come un leader in campo sa fare, che si esalta per le proprie gesta tecniche o per quelle dei compagni, incendiando la benzina emotiva di tutti. Indubitabilmente la Juve ha bisogno di nuovi arrivi per elevare la qualità e la resa sul campo verde, chissà che non trovi anche un leader tra i nuovi arrivati, al momento però Allegri sa su chi può puntare per il ruolo di “mente trainante”, a maggior ragione dopo l’addio di un leader maximo come Giorgio Chiellini. Max Allegri chiude l’argomento con un dettaglio molto trasparente che deve valere per tutti gli uomini in rosa, a maggior ragione per chi si considera un big: “Il campione non è quello che esce dallo spogliatoio, sconsolato, e chiama il procuratore. È quello che tira fuori l'orgoglio, ti dimostra che è ancora un campione e così in campo vince le partite”. Poche parole tanti fatti, nello spogliatoio della Vecchia Signora è funzionato sempre così e la tradizione deve continuare, anzitutto il carattere, il saper lottare, e l’amore per la maglia. La Juve deve ripartire anche da qui per tornare competitiva e vincente, recuperando componenti ormai perdute nelle ultime stagioni che, alla lunga, rivestono un'importanza insostituibile.