Vlahovic: l’ariete del presente-futuro e i miglioramenti da apportare

Vlahovic: l’ariete del presente-futuro e i miglioramenti da apportareTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 12 aprile 2022, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

DV7 è un giocatore di grandissimo livello, su questo nessun dubbio. Un centravanti vero, di stazza, che vede la porta e spara appena inquadra il perimetro tra pali e traversa. Un numero 9 fortissimo che ha dalla sua, fame, grinta, voglia di emergere e di combattere, un attaccante mai domo che non si accontenta, che cerca di sfuggire alle marcature asfissianti per gonfiare le reti avversarie. Allegri lo ha definito un centravanti di razza, tra i migliori d’Europa per la sua leva, e ne ha tutte le ragioni: l’etichetta ci sta eccome. Un inizio con il botto alla Juve, poi una piccola flessione senza marcare gol, e un digiuno interrotto a Cagliari, con una rete che è figlia delle sue tante caratteristiche, unite a caparbietà e ostinazione a rete; lui per segnare le prova tutte. Insomma, Dusan è uno che non molla mai.

E’ fisiologico, però, che il ragazzo, di solo 22 anni, debba migliorare e abbia ampi margini di crescita. La Juventus non è la Fiorentina, in bianconero si scende in campo ogni tre giorni, e la squadra non può giocare sempre e solo per la punta, e questo concetto il ragazzo di Belgrado lo ha capito e lo sta assimilando. Va detto, poi, che i compagni dovrebbero servirlo sicuramente meglio, un centravanti come lui, negli ultimi 25 metri diventa letale se agisce con la fronte rivolta alla porta avversaria, limitando la posizione di "back", cioè con le spalle rivolte all’area avversaria. Metodologia importante questa, per far salire la squadra e tenere palla, ma serve rapidità per acquisire un posizionamento che sia congeniale alla conclusione a rete, e questo è un punto su cui l’attaccante serbo deve migliorare, ascoltando le indicazioni dell’allenatore. Proprio nei posizionamenti, attivi e passivi, Vlahovic deve affinarsi, ma anche negli appoggi e negli scarichi della sfera ai compagni.

Anche a Cagliari abbiamo visto un DV7 impreciso in questo tipo di fondamentale, la crescita di un grande attaccante passa anche attraverso la precisione e la velocità dei passaggi ai colleghi. I margini ci sono, Vlahovic è un numero 9 fantastico che sente, percepisce e coglie la porta come pochi, motivo in più per cercare la perfezione, o quasi, in tutti i movimenti, che siano di costruzione dell’azione e di battuta a rete. Mancino micidiale il suo, se la cava bene con il destro e di testa, segno che gli 80 milioni spesi dalla società bianconera a gennaio, sono una mossa azzeccatissima, per colmare la lacuna in rosa ed avere il centravanti per i prossimi dieci anni. Vlahovic è una certezza matematica, una sicurezza, e con il tempo, speriamo breve, maturerà ancor di più e diventerà irresistibile. Cosa questa che sta già mostrando alle difese avversarie, sempre arcigne e spietate su di lui, terrorizzate dalle doti e dalle capacità realizzative, fuori dal comune, che Dusan ha dentro di se.