Il pareggio delle Juventus Women non basta ma rassicura.

Finisce qui l’avventura delle Juventus Women in Champions League. Finisce sulla cavalcata di Barbara Bonansea che stremata non riesce a fornire l’assist vincente a Beerensteyn, si accascia al suolo e chiede il cambio. Finisce sulla palla congelata dalle campionesse francesi che perdono tempo per portare a casa il punto della qualificazione. Finisce sui due episodi in area di rigore, uno per tempo, dove l’arbitro non ha avuto forse il coraggio di fischiare il penalty per le bianconere. Finisce sui cambi rimasti a bordo campo (Bonfantini e Dujan) e avvenuti soltanto nel recupero. Finisce sulle parate di PPM che aveva tenuto vive le speranze. Finisce ma non è finita, anzi è appena cominciata . La Juventus ha dimostrato di valere il nono posto appena conquistato del ranking europeo con un’altra prova di maturità.

Ha costretto sulla difensiva il Lione nella seconda parte della ripresa. Una Juventus cresciuta in questi anni, in grado di interpretare i momenti del match. Le ragazze di Montemurro escono da un girone proibitivo con una sola sconfitta, di misura a Londra, due nettissime vittorie contro lo Zurigo e tre pareggi con Lione ed Arsenal. Meglio di così ci sarebbe stato solo il passaggio ai quarti di finale ma, per adesso, facciamocelo bastare. Siamo solo all’inizio, il prossimo anno ci vogliono riprovare.