Perdere era una possibilità ma c'è modo e modo
L'ha persa la Juve e l'ha persa Spalletti. Poteva essere un blitz, non solo logistico di una "toccata e fuga": sparigliare e rilanciarsi in campionato. Un'occasione rara da cogliere, per cambiare volto alla stagione. Spalletti, come Allegri a San Siro pochi anni fa, non ci crede e sbaglia approccio. Non mostra coraggio e risveglia paure assopite tra i giocatori. Risultato? Squadra timida che non propone e subisce ogni azione avversaria. Incomprensibile averla preparata così. Tre passi indietro rispetto alle ultime prestazioni. Si doveva giocare per vincere, senza paura, provarci almeno. Dare continuità e sostanza ad un'identità che sembrava stesse nascendo. Una Juve imbarazzata e purtroppo imbarazzante. Brutta. E questa volta il demerito è anche di Spalletti. Tanti dubbi sulla formazione iniziale, errori gravi nelle sostituzioni.
Napoli ringrazia e col minimo sforzo ottiene il massimo. Scoperto il bluff, Conte si sfrega le mani: due azioni, un quasi gol e un gol. Sarei corso ai ripari subito, ammettendo l'errore e rimettendo i giocatori al loro posto, ridisegnando la squadra e dando un segnale forte e chiaro a tutti.Coi cinque cambi attuali a disposizione, si possono e si devono fare certe scelte.Nulla invece. L'ingresso di David ad inizio ripresa è il minimo che ci si potesse attendere. Poco a mio avviso: aggiungere qualità al centrocampo avrebbe aiutato e non poco. Il pareggio giunge comunque, anche se inaspettato ma sempre ben accetto. E si sbaglia ancora.Non avendolo fatto prima, avrei inserito ora un centrocampista, approfittando del fatto che il Napoli avrebbe dovuto scoprirsi almeno un pò. Invece Spalletti l'ha pensata diversamente, evidentemente un pareggio per la Juve poteva già essere un buon risultato da portarsi a casa: prima toglie Cambiaso ( non certo una bella partita la sua, ma messo al posto di Cabal, aveva limitato Neres), poi toglie Yildiz e Conceicao. Lo schema è apparso chiaro a tutti: giocare di rimessa.
Miretti entra al posto di Kenan, ricalcandone la posizione in campo e non nel vivo del gioco dove sarebbe servito di più. Con Kostic, Neres torna ad avere gioco facile e dal suo cross giunge il gol partita. Partita persa, ingenuamente. L'ingresso di Zhegrova, come unica e ultima arma, non basta: triplicato, è messo in condizione di non nuocere. Un tentativo comunque riesce al Kosovaro ma il miracolo non accade.
Ci si aspettava una partita differente, con altro approccio. La sconfitta era una possibilità ma è arrivata nel modo peggiore, senza averci provato. Un senso di delusione è il sentimento predominante. Mercoledì c'è il Pafos. Si prospettava una passeggiata, sarà un'altra gara complicata. Alla Juve si continua a studiare per non prenderle quando dovrebbe imparare a vincere, anche le partite sulla carta difficili. Per tornare ad essere grandi, bisogna studiare da grandi. Siamo ancora piccoli.
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