Solo la Juventus deve affrontare due campionati: in campo e fuori

Non so quanto e fino a quando sarà sostenibile in Italia una "Questione Juventus" sbattuta tra campo di calcio aule di tribunali e commenti od opinioni tra le più improbabili e contraddittorie possibili. È di queste ultime ore la notizia di una prevista terza inchiesta avente ancora una volta sempre e solamente la Società bianconera.Ovviamente a me appare improbabile e vedremo se la mia visione si rivelerà fallace. Anche da parte del tifo più acceso per non dire miserevole si comprende che l'accanimento è la vera natura di una scia di avvenimenti iniziata da troppo tempo e di cui non si intravede la fine. A questo stato di cose si aggiungono novità di mercato che contraddicono la situazione già di per sé problematica. Personalmente ritengo e riterrò sempre tutto falsato fino a quando non sarà evidente un minimo di logica e d'equilibrio di analisi del calcio italiano in toto. Sarebbe credibile ogni riferimento se limitato nel tempo ma non quando anche ragioni giuridiche sono indirizzate all'unico soggetto. Mi sono limitato allo Stato Nazionale ma in Europa altri obbrobri si ingrandiscono con la complicità di chi dovrebbe dare l'esempio di trasparenza ed equità.
Troppo semplicistico addossare tutte le colpe ad una idea di superlega attualmente non perseguibile per le note vicende di dimissioni. Ma se fosse verosimile una tale spiegazione ci troveremmo dinnanzi ad una rappresaglia a cui nemmeno credo. Il problema è per la Juventus seguire con muscoli e tendini tesi una giusta progettazione frenando possibilmente anche quelle che si definiscono illazioni. Non saprei come ma la Società sa come agire o lo auspico.Poiché ogni giorno è mercato e campagna acquisti vendite spero che la Società tutto attui tranne le ipotesi più diffuse e che a mio avviso sarebbero più dannose del male stesso. Molto dovrà cambiare altro che clausole e rinnovi. Errare umano est , diabolicum perseverare
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