L'Arabia può risolvere in parte le cattive progettazioni europee
Senza alcun dubbio da molti anni il calcio europeo ha intrapreso una strada senza ritorno nella progettazione tecnica e finanziaria di molti club. I fattori sono molteplici e non possono essere approfonditi in un solo editoriale. Molto si è puntato sull'entusiasmo popolare nei confronti di uno sport quale il calcio progettando stagioni all'insegna dello sperpero delle proprie risorse finanziarie. Non a caso si è allungata l'età anagrafica di troppi calciatori in campo prima di appendere le fatidiche scarpette al chiodo. Infatti ,contraddicendo le sagge strategie che prevedevano ricambi generazionali al momento giusto con l'innesto annuale di un paio di giocatori appesantiti dagli anni e da mille battaglie agonistiche , ciò che è mancato nell'ultimo ventennio è stato rappresentato dalla mancanza di sguardo lungo attraverso una competenza tecnica capace di intravedere veri giovani Campioni mancanti solo del tempo necessario per raggiungere una continuità e maturità tale da considerarli certamente tali. Due sono state a mio avviso, le cause di una deriva che oggi ha interessato troppi club tra i quali anche alcuni storicamente affascinanti. La prima è data da contratti pluriennali in età già avanzata di molti calciatori che in tempi saggi lasciavano ai più giovani la possibilità di inserirsi in un blocco ancora valido e tale da poter costruire dei cicli anche decennali.
Per spiegare un errore tanto madornale le Società, in mancanza di personaggi capaci di guardare lontano, sono state condizionate dalle famose " Icone" o "bandiere" sostenute da rispettive tifoserie in maniera patologicamente evidente. Questo fenomeno ha condotto ad organici non proprio brillanti per freschezza atletica fino a ritrovarsi spesso a necessarie rifondazioni che per logica hanno bisogno di tempo per poter far ritornare ad essere competitivi ai massimi livelli tanti club . In Italia questa distorsione è più evidente e grave rispetto ad altre nazioni quali soprattutto quelle anglosassoni. La seconda è l'Arabia che dopo la Cina e gli Usa( in tono meno sconvolgente) ha sconvolto il mercato con l'esborso di capitali senza eguali nè competenza. Non raggiungeranno l'obiettivo in quanto in un tempo non dilatato potrebbe rompersi il " Giocattolo" definitivamente. Per ora però il loro denaro potrebbe salvare l'Europa se questa sfruttasse l'occasione per esportare troppi contratti ormai insostenibili per calciatori ormai oltre ogni limite anagrafico o per giocatori affetti da postumi di incidenti sfortunatamente avvenuti troppo in anticipo nella loro carriera. Io direi di approfittarne per poter restaurare o ristrutturare un sistema senza futuro
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