Analisi tattica Juventus-Manchester City 2-5: errori, poca aggressività e il Real fa paura

La Juventus di Igor Tudor è scesa in campo ad Orlando con la qualificazione già in tasca, ma con il primo posto nel Mondiale per Club ancora da giocarsi. Tudor ha scelto di tenere inizialmente in panchina elementi chiave come Thuram, Yildiz, Kolo Muani e Cambiaso, puntando su un undici misto tra titolari e alternative.
Pressing alto coraggioso, ma serve più continuità
La Juventus ha impostato la fase di non possesso con un approccio aggressivo nella prima costruzione del City. Uomo su uomo, pressione alta sui difensori e su Ederson, costretto spesso al lancio lungo o a passaggi rischiosi. Proprio da un errore del portiere brasiliano nasce il momentaneo pareggio di Koopmeiners, bravo a recuperare e insaccare l’1-1.
Una volta superata la prima linea di pressione, però, la Juve si abbassava e cercava di chiudere gli spazi tra le linee. Qui è emersa la differenza qualitativa: la poca aggressività e densità in zona palla hanno permesso agli uomini di Guardiola di gestire il possesso con i soliti palleggi corti e precisi, costringendo i bianconeri a correre molto senza mai riuscire a sporcare realmente la manovra avversaria.
Palla ai Citizens, Juve poco incisiva sulle corsie
La fase di possesso della Juventus è stata limitata. Quando si recuperava palla, però, la squadra non ha saputo sfruttare il punto debole degli inglesi: le corsie laterali. Pochi cambi di gioco, poca ampiezza e tanti tentativi centrali su Vlahovic, sistematicamente neutralizzato da Akanji e compagni. Ne sono scaturite pochissime occasioni per impensierire la difesa avversaria.
Errori individuali che pesano come macigni
Se già il City è una montagna da scalare, i gravi errori individuali hanno reso la serata ancora più amara. Sul primo gol, Alberto Costa sbaglia completamente il tempo dell'uscita, spalancando la porta a Doku. Sul terzo gol, Koopmeiners si fa sorprendere in fase difensiva. Clamoroso l’autogol di Kalulu per il 2-1, una goffa deviazione che ha tagliato le gambe alla squadra.
Le scelte iniziali di Tudor, come l'impiego di Kostic sulla sinistra e di Nico Gonzalez, non hanno pagato. Entrambi hanno deluso sul piano tecnico e tattico.
Testa al Real Madrid: vietato sbagliare
Il pesante 5-2 condanna la Juventus al secondo posto nel girone del Mondiale per Club. Una sconfitta che deve essere letta come un campanello d’allarme: a questi livelli gli errori si pagano a caro prezzo. E martedì, negli ottavi, arriva il Real Madrid, il club più titolato al mondo. Servirà una Juventus perfetta, cattiva e concentrata, altrimenti l’avventura internazionale rischia di finire troppo presto.
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