Nesti: "Ko col City? Loro vanno all'Università, la Juve alle Medie"

"Il Manchester City va all'Università, mentre la Juve, con tutto il rispetto, frequenta ancora le Medie". Lo ha detto nel suo post su Tuttomercatoweb il giornalista Carlo Nesti. "Il club inglese, negli ultimi 10 anni di mercato, ha speso 1,64 miliardi di Euro. Ha arruolato uno dei migliori allenatori del mondo, se non il migliore: Guardiola. Ha praticato il calcio più moderno, centrando 2 anni fa il 'treble': Premier League, FA Cup e Champions League. Può bastare? Sì. Può bastare per dire che 3 gol di scarto sono più che logici, quando la Juve affronta un avversario del genere. Di conseguenza, il 2-5 di ieri non riapre nessun dibattito, che non sia già arcinoto. Questa era, e questa rimane, la distanza fra la Terra e Marte".
Ma ha aggiunto: "Il punto è un altro. Così come accadde alcuni mesi fa, in Champions League, può succedere che una delle peggiori Juve di sempre batta il Manchester City, peraltro in crisi di identità? Si può sostenere che, con i titolari Gatti, Cambiaso, Thuram e Yildiz, dall'inizio, sarebbe stato inevitabile perdere, ma non in questo modo? In una singola partita, tutto è possibile. Altra domanda: questa Juve è sulla strada giusta per accorciare quelle distanze? Risposta: no, perché si cerca di imboccare quella via, ma esistono ancora troppi sbandamenti, e troppi ribaltamenti. Con l'austerity, imposta da Exor dopo 900 milioni di ricapitalizzazioni, i semplici aggiustamenti, previsti da Comolli, possono anche consentire alla squadra di lottare per il prossimo scudetto. L'attuale livellamento della Serie A è in basso, non c'è più in panchina Thiago Motta, e si ipotizza una infermeria non assaltata, come nell'ultimo anno, da 250 giornate di assenti per infortunio. In campo nazionale, con un centrocampista, un esterno, e un attaccante (vero, e non finto), si può essere competitivi. Ma, in campo europeo, purtroppo, no. Servono soldi. Serve spenderli bene. Ma, comunque sia, servirebbe un'ottica diversa, da parte di John Elkann. Una rivalorizzazione del brand Juventus, che è troppo sottovalutato (da Google: 250 milioni di simpatizzanti, e 160 milioni di followers, nel mondo), rispetto al brand Ferrari. Exor, in campo finanziario, funziona benissimo, e la società bianconera pesa, nel portafoglio, per appena il 3,4%".
E ha concluso dicendo: "Dunque, volere è potere, ma manca questa volontà. Difficile dar torto a chi ti ha finanziato, dal 2021, per quasi un miliardo di Euro. Servirebbe una scelta, almeno inizialmente, più sentimentale, e perciò mecenatistica, che economica. Ma questo poteva succedere con Gianni e Umberto Agnelli, innamorati della Juve, e del calcio. Oggi... è cambiato molto... se non tutto".
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