Bernardeschi: "Juve? Se ci sarà l'occasione...Stupido creare fazioni pro o contro Allegri"

Nella sua diretta sul canale Instagram di Tuttosport, Federico Bernardeschi ha parlato della sua situazione: "Io sono diventato un uomo e un calciatore alla Juve. Ho fatto un percorso meraviglioso, abbiamo vinto tanti trofei e ne vado fiero. Ciò che accadrà non posso saperlo, ma se ci sarà l'occasione risponderò sicuramente. Non ho mai nascosto il mio amore per la Juve, forse avrei dovuto farla vedere un po' di più. Io non sono uno che fa vedere molto di sé, ma questo amore avrei dovuto farlo vedere di più. È rimasto tanto affetto e questo mi fa tanto piacere. Io vivo qui a Torino e quando vado in giro e la gente mi ferma, mi apprezza, mi fa tanto piacere e vorrei ricambiarlo di cuore".
"Un insegnamento della Juve? La mentalità - ha aggiunto -. È unica, inimitabile e costruita in cento e passa anni di storia. Se guardi le altre società, nessuna ha una storia così. È la sua specialità. Costruita da una famiglia, portata al successo e ha mantenuto la stessa mentalità fino a oggi. Perdersi per strada, in una multinazionale, è molto facile. Ma aver mantenuto la stessa famiglia, con la mentalità del sacrificio e del lavoro, e attraverso questo raggiungere gli obiettivi... Tanto di cappello".
Poi un commento su Federico Chiesa: "Gli voglio bene come un fratellino. Abbiamo giocato insieme alla Fiorentina, alla Juve e in Nazionale. Per lui provo un affetto diverso da altri giocatori. Quando io stavo esplodendo, lui stava venendo in prima squadra. È ancora un ragazzino, ho un affetto speciale per lui. Ha sempre avuto grande qualità e gli auguro veramente il meglio, lui lo sa. Spero per lui, per la Juve e per i tifosi che continui così".
Poi la difesa di Massimiliano Allegri: "Fazioni pro e contro Max? È una cosa stupida. Penso che sia normale che si voglia vedere la propria squadra giocare un calcio spumeggiante, in stile Barça e City, col tiki taka e vincere sempre 5-0. Lo trovo normale. Però, ovviamente, ho sempre pensato e creduto che un allenatore forte si basa sulle caratteristiche dei giocatori. Non è il modulo o l'idea di gioco che può far cambiare un allenatore. Se hai un determinato tipo di giocatori, l'allenatore bravo cuce un vestito adatto ai suoi giocatori. Ovviamente, si può sempre fare meglio. Ma, non si volesse mai, se la Juve vincesse il campionato, noi tifosi - io mi metto insieme a loro in questo momento - andiamo in piazza a gioire e festeggiare oppure ci mettiamo a ricordare le partite in cui si è giocato male? Quando ero alla Juve, e c'era Max, si giocava senza problemi con 4-5 giocatori offensivi. Siamo andati in finale di Champions col 4-2-3-1. Non è che uno non voglia far giocare un gioco offensivo alla propria squadra, nessuno decide questo, ma se hai determinati giocatori a disposizione puoi fare alcune cose sì e altre no".
Infine anche una battuta su Cristiano Ronaldo: "Mi ha impressionato il suo essere maniacale a 360° su tutto e mi ha insegnato molto. Lo vedevi allenarsi ed era perfetto. Ma non solo nel fatto che arrivava prima e andava via dopo, ma andava nel dettaglio degli esercizi, dalla palestra all'alimentazione, dalla crioterapia ai calci di punizione e rigore. E questo, a 38 anni, lo ha portato a stare ancora lì, ha fatto 40 gol".
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