Brambati a RBN: "Poche persone all'altezza della Juve. Conte? Prima o poi il cerchio si chiuderà"
A Radio Bianconera, durante Fuori di Juve, è intervenuto l'ex calciatore e procuratore Massimo Brambati. E ha commentato subito l'impatto di Luciano Spalletti con l'ambiente Juve: "Credo che alla Juve ci sono pochi tesserati che sono all'altezza di questo nome. Tra questi ci metto Luciano, poi Bremer, Yildiz e forse mi fermo qui. Non trovo che ci sia la qualità, e ci metto dentro anche la dirigenza, che serve per essere lì. E non parlo della Juve di 30 anni fa ma anche di quella che vinceva scudetti a ripetizione qualche anno fa. Per ricostruire quella Juve al momento non ci sono le basi. Ci sono stati errori commessi dalla proprietà. Con Andrea Agnelli era tutta un'altra musica, al di là degli errori fatti. E non vedo un barlume di speranza, perché sono troppo poche le persone all'altezza di questa società. E lo vedo dall'anno scorso, da come è stato cacciato Allegri e dal mercato che è stato fatto".
E ha aggiunto: "C'erano giocatori ancora da Juve come Soulé, Huijsen, Danilo, che potevano rimanere. Invece certi giovani li hai mandati via, per non parlare di Szczesny...Comolli? Non posso ancora bocciarlo perché siamo ancora all'inizio, ma lui si è seduto su una poltrona dove c'erano dirigenti abituati a vincere e che abituavano i tifosi a vincere. La sconfitta era una sconfitta e anche un pari era una notizia. Oggi invece ogni sfida è come lanciare una monetina in aria. Magari vinci con l'Inter però poi lasci punti con Verona e altre piccole. Non va in campo la maglia. E' il giocatore che deve essere onorato e deve onorare quella maglia. E' una Juve che può arrivare terza, quarta, quinta, ma non si sa. Anche perché ci sono squadre oggi ampiamente in lotta per i primi quattro posti".
Mentre su Antonio Conte: "Il treno non è passato, per me il cerchio prima o poi si chiuderà. E si chiuderà, non so quando. Luciano però è un amico e gli auguro di fare una grandissima annata. E spero che a gennaio lo accontentino, perché la squadra forse non è quella che vorrebbe lui e forse ci sono delle frasi che lo fanno intendere. Tudor doveva andare via dopo Venezia, perché alla Juve non puoi dire 'O mi fanno il contratto o non vado al Mondiale per Club'. E per me poi Tudor non era all'altezza. Avrei mandato Brambilla al Mondiale, tanto non lo avresti vinto comunque, e avrei pensato al nuovo allenatore. Avresti potuto prendere Spalletti già allora, e avresti fatto il mercato con un tecnico di spessore. Ora Spalletti è seduto su una panchina importante ma con delle pedine non sue, almeno in parte. ora sta cercando di rimettere una certa mentalità vincente e nient'altro".
Poi Brambati si è espresso così su Teun Koopmeiners: "Non l'ho mai più rivisto quello dell'Atalanta. Sono stati spesi tanti soldi, è un grande punto di domanda ancora. Eppure guardi la Roma che gioca e capisci che ci sono calciatori lì che prima rendevano in un modo e oggi con Gasperini lo fanno in un modo diverso. Non so se è Gasp che mette nelle condizioni fisiche e tattiche i giocatori per rendere al meglio, ma ora la Roma mette in difficoltà tutte".
Infine sul futuro di Kenan Yildiz: "E' logico che le sirene dall'estero sono suonate, il ragazzo è giovane. Io so di certo che lui vorrebbe rimanere alla Juve ma ci sono tante tentazioni in giro. Ci vuole un allenatore anche vicino a lui che gli faccia capire quanto sia importante rimanere alla Juve, e Spalletti è uno così. E' uno su cui costruire attorno la Juve. Ha le qualità per crescere ancora. Se giochi con giocatori forti accanto, migliori anche tu".
Infine sul possibile ds della Juve: "Ottolini? Modesto è retrocesso, Comolli cosa ha vinto? Scherziamo? La Juve mi ha abituato a vedere altri tipi di dirigenti e giocatori. Non vedo una Juve che possa portare a un livello alto come visto in passato".
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