Serena a RBN: "Spalletti-Vlahovic feeling immediato. Su Platini-Yildiz..."
Serena è intervenuto a Radio Bianconera, nel corso della trasmissione Rassegna Stramba. Queste le parole dell'ex centravanti della Juve e non solo, ieri alla Continassa con altri campioni, vincitori della Coppa Intercontinentale del 1985, per omaggiare le vittime dell'Heysel: "Ho dato la mano a Vlahovic, l'ho guardato negli occhi, ma stava per andare a fare l'allenamento. L'ho salutato. Seguivo Dusan già da Firenze, l'ho apprezzato rispetto alla volontà di migliorarsi sempre. Nella Juve ha avuto periodi altalenanti. Certe volte purtroppo ansioso, deve lavorare per farsi scivolare le pressioni. Non bisogna pensare troppo, in certi certi momenti era troppo in ansia. Con l'arrivo di Spalletti ha avuto un feeling immediato, Luciano ha toccato le corde giuste, ora mi pare centrato. Sotto il profilo atletico è stato sempre al top. Ora può lavorare ulteriormente rispetto al contatto con gli avversari. Il neo tecnico crede in lui e si è visto".
Sulla visita alla Continassa: "Quando ero calciatore io, quando arrivavano i campioni del passato. A loro chiedevo consigli. Non so a quelli attuali cosa abbia suscitato. Io nei due anni di Juve ho avuto ottime relazioni. Non bisogna guardare al passato con nostalgia. I tempi cambiano, i giocatori ora sono più fisici. Anche i tifosi hanno diritto di vedere un calcio più spettacolare. Bisogna essere al passo con i tempi. Il famoso gol annullato a Platini? Oggi sarebbe stato convalidato. Quando c'è un'opera d'arte del genere, non si può annullare. Una sciocchezza. Quel gesto di Michel è stato comunque una foto icona che rimarrà sempre nel mondo del calcio".
Yildiz-Platini: "Paragonarlo a Platini no. Michel è stato capocannoniere per tre anni, giocava però anche per gli altri. Sui calci piazzati, top, il turco per esempio dovrebbe migliorare. Il ragazzo ha le potenzialità per diventare un campione, dovrebbe giocare più centrale. Oggi si corre di più e si può giocare anche con una sola punta. Non è semplice per chi gioca davanti fare qualità e correre allo stesso tempo. Oggi si privilegia maggiormente la corsa, rispetto alla tecnica. In quegli anni Boniek, Platini, Briaschi. Rossi, iper offensivi. Sulle ambizioni della Juve: "mai rassegnarsi, bisogna essere fiduciosi. Spalletti sta tentando di plasmare, ma forse non ha gli elementi giusti per pensare al Napoli di tre anni fa. Sta cercando di elaborare un gioco che valorizzi i giocatori a disposizioni. Zhegrova, per esempio, deve cominciare ad essere più esuberante".
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