Conte e la Juve, storia d'amore mai finita. Brambati: "Con Agnelli la pace è vicina..."

Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi, qualche volta, ritornano. L'amore tra Conte e la Juventus è, da sempre, contraddittorio una storia cominciata sul campo, proseguita sulla panchina e poi finita con tanto di porte sbattute, gestacci, parolacce. In pratica ci si è amati e tirati i piatti, come avviene, però, nelle vere storie d'amore. Quelle storie che sembrano non finire veramente. Conte e la Juventus si sono sposati sul campo, con il centrocampista salentino che ha, poi, preso i gradi da capitano, divenendo uno dei simboli del famoso 5 maggio con lo scudetto strappato all'Inter nell'ultima giornata del campionato di serie A 2001\2002. Poi il ritorno in bianconero, stavolta da allenatore, avviando il decennio storico di successi della Juventus prima di andare via sbattendo la porta, con tanto di scaramucce con il presidente Andrea Agnelli.
Dopo la fuga di Antonio Conte, il club bianconero scelse Massimiliano Allegri che proseguì e migliorò il ciclo bianconero, aggiungendo altri 5 scudetti di fila e portando la squadra per due volte ad un passo dalla Champions League, mancando l'appuntamento nell'ultimo capitolo prima contro il Barcellona (a Berlino) poi con il Real Madrid (a Cardiff). Chiuso il ciclo di Allegri, la leggenda (molto aderente alla verità mai provata) narra del desiderio di Conte di tornare in bianconero con la scelta che poi ricadde su Sarri e che fece infuriare il tecnico salentino che non ha mai considerato chiusa la storia in bianconero. Nonostante la sua esperienza all'Inter, più per dispetto che per reale volontà.
Il resto è storia di questo pomeriggio, con l'indiscrezione lanciata da Massimo Brambati, molto vicino a Conte, oggi pomeriggio su TmwRadio durante Maracanà: "Conte sta pensando di andare via dal Tottenham. Gli piacerebbe stare a casa sua, diciamo così. Per me lui ha sopravvalutato la situazione, che si è trovato poi a gestire. I risultati non gli hanno dato una mano, non solo quelli in campo ma anche la risposta dei giocatori. Ci vuole tempo e forse ha capito che c'è un margine oltre il quale non può andare con certi giocatore. Ha fatto una valutazione errata. L'ho sentito, c'è la delusione nei confronti di una situazione che si aspettava diversa. Ha reputato chiusa l'avventura all'Inter per una serie di motivazioni. E' andato all'Inter andando contro la sua storia, visto che è il rappresentante ancora ora dello spirito Juve. Lo ha fatto anche per dimostrare che qualcuno alla Juve forse aveva sbagliato nel fare certe valutazioni quando è andato via Allegri. La scelta più logica era riportare lui e non andare su Sarri. La società ha pensato più all'orgoglio in quel caso". Brambati si spinge anche oltre, parlando di una pace con Agnelli che potrebbe non essere lontana: "Tra persone intelligenti poi si arriva a un punto in cui si capisce che prendere troppe strane così lontane e diverse non porta a niente. Andrea Agnelli è stato testimone di nozze di Conte, erano davvero amici. So che un riavvicinamento c'è stato, la situazione non è così 'lontana' com'era prima".
Una storia d'amore finita? Lo dirà il tempo.
Ma c'è mai stato un tentativo di riappacificazione tra Conte e Agnelli?
"Tra persone intelligenti poi si arriva a un punto in cui si capisce che prendere troppe strade così lontane e diverse non porta a niente. Andrea Agnelli è stato testimone di nozze di Conte, erano davvero amici. So che un riavvicinamento c'è stato, la situazione non è così 'lontana' com'era prima".
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