Juve al Mondiale per Club: City corazzata, occhio alle trappole

Il sorteggio del girone G del Mondiale per club mette subito la Juventus davanti a una sfida da brividi. Insieme ai bianconeri ci sono il Manchester City, il Wydad Casablanca e l’Al Ain, tre squadre molto diverse tra loro ma con caratteristiche precise e individualità che possono fare la differenza. Un girone tostissimo dove serviranno lucidità, fame e tanta attenzione ai dettagli per puntare agli ottavi. Vediamo da vicino i rivali della Vecchia Signora.
Il nome che salta subito all’occhio è naturalmente quello del Manchester City. Nonostante l’addio di due senatori come Kevin De Bruyne e Jack Grealish, Guardiola ha già iniziato a ridisegnare la sua squadra. Il mercato è stato ricco: sono arrivati Reijnders dal Milan, Cherki dal Lione (12 gol e 20 assist nella passata stagione), Ait-Nouri dal Wolverhampton e anche un nuovo vice-allenatore, Pepijn Lijnders, direttamente dal Liverpool. Il tecnico catalano non lascia mai nulla al caso e ha persino inserito uno specialista per i calci piazzati nel suo staff. Ha investito 135 milioni (più bonus) per completare una rosa già da sogno e, sebbene ci sia voglia di novità, è chiaro che tutto gira ancora intorno ai gol di Erling Haaland. Il norvegese resta la minaccia principale per la difesa juventina: potenza, velocità e istinto del gol devastanti. Sarà la sfida più attesa, il 26 giugno, a chiusura del girone.
Ma prima, i bianconeri dovranno affrontare due squadre meno note ma non per questo meno insidiose. L’Al Ain rappresenta l’élite del calcio degli Emirati Arabi Uniti: è il club più titolato del Paese, con 14 campionati, nove coppe e ben due Champions asiatiche, l’ultima delle quali sollevata proprio nel 2024. Nonostante questo, nell’ultima stagione in campionato è arrivato solo quinto, tanto che in panchina si è passati da Leonardo Jardim al serbo Vladimir Ivic. Il punto fermo della squadra è Kodjo Laba, attaccante togolese capace di segnare 140 gol in sei stagioni con l’Al Ain e secondo miglior marcatore della nazionale dietro Adebayor. Al suo fianco ci sarà Alejandro Romero, detto Kaku: nato in Argentina ma con passaporto paraguaiano, ha chiuso la sua stagione con 10 assist e tanta qualità tra le linee. Occhio anche a Soufiane Rahimi, esterno offensivo marocchino da 11 reti all’attivo. Tra i pali potrebbe esserci Rui Patricio, ex Roma e Atalanta, ma il veterano Eisa (dal 2013 all’Al Ain) resta favorito per una maglia da titolare.
L’altra mina vagante del gruppo è il Wydad Casablanca, la squadra con più trofei in Marocco. Con 22 campionati, nove coppe e tre Champions africane, il suo palmarès incute rispetto. Ma la stagione 2024-25 è stata sottotono: terzo posto in campionato e zero titoli. In panchina c’è Mohamed Benhachem, tecnico esperto che conosce il calcio africano come pochi. La stella della squadra è Mohamed Rayhi, ala trentenne cresciuta calcisticamente in Olanda, con un passato in Eredivisie tra Sparta Rotterdam e NEC Nijmegen. Ha segnato 13 gol quest’anno e porta qualità e imprevedibilità. A completare il reparto offensivo ci sono Cassius Mailula, attaccante sudafricano passato per Toronto con Insigne e Bernardeschi, e Obeng, altro numero nove da tenere d’occhio. Entrambi sanno come bucare le difese avversarie.
La Juventus parte con la responsabilità di rappresentare l’Europa insieme al City, ma guai a sottovalutare l’ambizione di club abituati a vincere nei loro contesti. Ecco perché sarà fondamentale approcciare ogni partita con determinazione e concentrazione: nessun avversario è da prendere alla leggera in un torneo così breve e intenso. Passare il girone significherebbe lanciare un messaggio forte: la Juve è tornata a giocarsela tra i grandi.
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