Kalulu, la sicurezza che non riposa mai: il tesoro silenzioso della Juventus  

Mentre Spalletti è diventato il nuovo timoniere della Juventus, il vero uomo della continuità, quello che non ha saltato praticamente un minuto, risponde al nome di Pierre Kalulu. Diciannove partite da titolare, tutte giocate per intero, senza mai essere sostituito: un dato che racconta più di qualsiasi discorso la fiducia totale riposta in lui, prima da Tudor e ora da Spalletti. Kalulu è diventato una risorsa formidabile perché dove lo metti, gioca, e soprattutto gioca bene. Esterno a tutta fascia, terzo centrale a destra nella difesa a tre, o addirittura terzino puro nella linea a quattro: qualunque sia il vestito tattico della Juventus, il francese lo indossa con naturalezza, senza sbavature e con una costanza impressionante nelle prestazioni. Non solo sostanza e applicazione, ma anche contributi decisivi in zona offensiva, con due assist che testimoniano quanto il suo impiego più alto sulla fascia non sia stata una semplice soluzione d’emergenza. Kalulu offre affidabilità, senso della posizione, una gamba inesauribile e quella pulizia tecnica che garantisce sicurezza in uscita e nella gestione dei momenti delicati. La vera domanda che rimbalza, a questo punto, è come l’ex tecnico juventino e attuale CT della Francia, Didier Deschamps, non abbia ancora valutato seriamente la sua presenza costante in nazionale. Forse pesano le gerarchie, forse pesa la concorrenza enorme, vista la sua unica convocazione a giugno scorso, ma il rendimento di Kalulu meriterebbe almeno una riflessione. Di certo, è un vantaggio per la Juventus che durante le soste internazionali può permettersi di far rifiatare il giocatore che, numeri alla mano, ha tirato la carretta più di tutti. Domani sera al Maradona potrebbe fare 20 presenze consecutive. Kalulu non fa rumore, non crea polemiche, ma è ovunque quando serve: un patrimonio, oggi più che mai, bianconero.