Kenan Yildiz tra Juve e Nazionale: il numero 10 è stanco o solo un calo mentale?

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di Nerino Stravato

Kenan Yildiz non si ferma mai. Tra Juventus e nazionale turca, il numero 10 bianconero sta vivendo mesi intensi, giocando praticamente sempre e ovunque. Dall’inizio della stagione Tudor non ha quasi mai rinunciato a lui: otto partite su otto da titolare in campionato, più due con la Turchia. Solo Kalulu e Kelly hanno collezionato più minuti, ma in ruoli completamente diversi. Un dato che racconta quanto il talento turco sia diventato in poco tempo un punto fermo per entrambe le squadre, con quella maglia numero 10 che più che un peso, per lui, sembra un motivo d’orgoglio. Eppure, qualcosa nelle ultime uscite ha lasciato l’impressione di un leggero calo.

Contro il Villarreal Yildiz non ha brillato come al solito, meno brillantezza negli strappi, meno lucidità nelle scelte e, schierato titolare anche nello 0-0 casalingo contro il Milan domenica sera, non è riuscito ad incidere particolarmenteTudor però lo ha difeso apertamente, ribadendo che il ragazzo non ha bisogno di riposare, e lo stesso Yildiz ha confermato di sentirsi al massimo. Forse, più che una questione fisica, si tratta di un affaticamento mentale, di quelle energie che si consumano quando si è giovani e ci si trova improvvisamente al centro di tutto, con la responsabilità di essere un titolare inamovibile a soli vent’anni. E la realtà è che Tudor non può farne a meno: in rosa non c’è un vero sostituto capace di replicarne il talento e l’imprevedibilità, e concedergli una pausa significherebbe rivedere qualcosa a livello tattico. Ma quando potrà farlo? Difficile dirlo, perché dopo la sosta la Juventus sarà chiamata a tre trasferte toste in una sola settimana: Como, poi Real Madrid in Champions, infine Lazio all’OlimpicoImpegni da brividi, dove il talento del numero 10 servirà eccome. Forse però la vera domanda è un’altra: la nazionale riuscirà a ridargli quella scintilla che sembra essersi un po’ spenta? Tra stasera in Bulgaria e martedì in Turchia contro la GeorgiaYildiz avrà l’occasione di respirare un’aria diversaritrovare entusiasmo e magari tornare a Torino con quella freschezza mentale che lo ha reso il simbolo di questa nuova Juve. Perché la Juventus ha bisogno del suo numero 10 al massimosempre.