Trezeguet racconta il suo amore per la Juve: "Non l'avrei mai lasciata"

Trezeguet racconta il suo amore per la Juve: "Non l'avrei mai lasciata"TUTTOmercatoWEB.com
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di Alessio Tufano

Ospite del Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta, David Trezeguet ha rilasciato una lunga intervista parlando della sua esperienza alla Juventus: "L'inizio è stato complicato, arrivavo dal gol in finale all'Europeo e in quello spogliatoio su 28 giocatori 25 giocavano in nazionale. Ricordo che sia mister Ancelotti che la dirigenza, Moggi, Giraudo e Bettega mi dissero: ti abbiamo comprato solo perché ci serve che segni, il resto non ci interessa. Ci misi poco a capire che nella Juve l'unica cosa che importava era vincere. Quando andò via Inzaghi mi ritrovai ad essere titolare, anche se Lippi avrebbe preferito Vieri e si provò anche ad imbastire uno scambio che poi non andò in porto. Inizialmente con Lippi fu difficile, ma oggi guardandomi indietro posso dire che è stato per me forse l'allenatore più importante di tutti. Mi disse che se avessi segnato più di 30 gol, dovevo fargli un regalo, se invece ne avessi segnati di meno, me lo avrebbe fatto lui. Ne feci 35...ho pagato tanto per fargliene uno molto bello".

Alla Juventus, leggendaria è stata l'intesa con Del Piero: "Ci capivamo ad occhi chiusi, alla Juventus abbiamo scritto la storia superando mostri sacri come Boniperti e Platini. Oggi girando il mondo il popolo della Juve mi mostra ancora grandissimo affetto". Ci sono però anche ricordi amari: "Arrivammo alla finale di Manchester meglio del Milan, dovevamo vincere ma non ci riuscimmo, resta il rammarico più grande della mia carriera. Vedendo i grandi giocatori che arrivarono gli anni successivi pensavo di tornarci, in finale, invece non ci riuscimmo più. Dopo il 2006 nacque una Juventus diversa ed io ebbi sempre la sensazione che non si trattava più di un gruppo che potesse ambire alla Champions. Il rapporto con Capello? Fu più semplice, anche se era uno che si poneva in maniera più aggressiva, quando nel 2004 stavo per andare al Barcellona mi chiamo per farmi restare".

Per Trezeguet la Juventus fu anche Serie B: "Sentivo di dover dare indietro qualcosa alla società che con me si era sempre comportata benissimo e che aveva spiegato a tutti noi che avrebbe compreso chi fosse andato via. Sportivamente è stato un passo indietro, chiaro, alla fine del campionato prima della retrocessione parlavamo di assalto alla Champions e ci ritrovammo in Serie B, ma la risposta de i tifosi bianconeri fu straordinaria. Ogni partita era una festa, con lo stadio pieno. L'arrivo di Deschamps fu importante. Fu comunque un campionato lungo e difficile, c'erano anche Napoli e Genoa. Io non ho mai sentito il bisogno di lasciare la Juve, mi sono sempre trovato benissimo a Torino, in una grande squadra con una grande società che mi ha sempre dato fiducia. Lasciare la Juve è complicato, perchè per forza di cose devi rivedere i tuoi obiettivi, perchè cambiano gli obiettivi della società che ti sta intorno".