Superlega capitolo 6: i club inglesi escono dal progetto che rischia il naufragio

Superlega capitolo 6: i club inglesi escono dal progetto che rischia il naufragioTUTTOmercatoWEB.com
domenica 27 marzo 2022, 11:00SuperLega
di Franco Leonetti

Le ore serali di martedì 20 aprile si tramutano nel momento più difficile, ostico e disperato per il neo progetto della SuperLega. L'attimo in cui tutto rischia di crollare al suolo, di naufragare per sempre, una sorta di serata dei lunghi coltelli in chiave sportiva. Probabilmente il momento più brutto e terribile per i promotori e sottoscrittori della SuperLeague che vedono, di minuto in minuto, sfilare via tutti i buoni propositi messi in vetrina e presentati al mondo intero, solo poche ore prima. La protesta dei fan inglesi, fuori dagli stadi, prende guisa di una lunga leva ribaltatoria, creando un terremoto di alta scala. La Uefa e Ceferin, prodigatisi in fattori di condanna dura e reiterata, assistono gongolanti alla rivolta, che coinvolge, in primis, chi ha controfirmato il progetto del nuovo che avanza. Nel giro di poche ora la SuperLega rischia di dissolversi e scomparire per sempre, alla stregua di un Efemerottero, insetto che detiene il triste record di animale che vive meno su questo pianeta.

Ore 22  I giocatori del Liverpool vanno in netto contrasto con la Superlega, continuando una presa di posizione sempre più accentuata.Con un tweet, il capitano dei reds Jordan Henderson scrive: "Non ci piace la Superlega e non vogliamo che si faccia. Questa è la nostra posizione collettiva. Il nostro impegno nei confronti di questo club e dei suoi tifosi è assoluto e incondizionato. You'll Never Walk Alone".

Ore 22.30  Scoppia il vero ordigno che devasta lo status quo: ufficialmente il Manchester City esce dalla SuperLega. Il primo club ad abbandonare il progetto, tramite un comunicato ufficiale sul proprio sito. Che crea scompiglio tra le società affiliate e innalza al cielo il canto di giubilo di Ceferin, che prontamente rilascia una dichiarazione semplice ma esplicativa:"Un piacere poter riaccogliere il City"

Ore 23   Incassata la debacle, che preannuncia uno sfaldamento tanto repentino quanto imprevisto, i club soci della SuperLega si riuniscono velocemente in un’assemblea straordinaria. L'uscita del City spinge i 12 club (ormai 11) a una riunione in remoto per affrontare l’argomento inatteso. Nel frattempo Florentino Perez diserta un'intervista pianificata con una radio spagnola. C’è da optare per provvedimenti immediati a fronte della breccia improvvisa apertasi

Ore 23.55   Arriva la notizia che devasta il progetto: tutte le squadre inglesi si chiamano fuori dalla SuperLega. Mancano pochi minuti alla mezzanotte, e ben quattro club comunicano ufficialmente l'uscita: Manchester United, Liverpool, Tottenham e Arsenal, che nel comunicato espleta anche delle scuse ai propri tifosi. Alle 2 di notte giunge il turno del Chelsea e il quadro delle britanniche si completa. La mattina seguente anche il proprietario del Liverpool chiederà scusa a tutti i tifosi “per le ultime quarantotto ore”, quasi si fosse trattato di un miraggio svanito. Una vera vergogna per incoerenza e incapacità di reggere al minimo della pressione, le inglesi trovano la soluzione più semplice: rimangiarsi tutto e fuggire. Con la benedizione del "signore della Uefa" che, in una sorta di parabola accomunabile al figliol prodigo, accoglie la diaspora britannica con sorriso a tutti denti, senza celare canini aguzzi, dichiarando:" Ammettere di aver sbagliato è ammirabile". La prima di una lunga serie di vittorie di Pirro da parte di Uefa e del suo presidente sloveno.

La notte cala buia e profonda e all’interno del cuore della SuperLega i battiti risultano deboli e bassissimi, si respira con il fiato corto. I muri, che parevano inscalfibili, crollano uno dopo l’altro, tanto che il direttivo deve emettere un comunicato.

Ore 1.50 di mercoledì 21 aprile "Siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei. Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto".

Tutto pare perduto per sempre, ma come vedremo in seguito, non sarà così. Tutti i club firmatari sono vincolati da contratti in essere ancora oggi e gli sviluppi li chiarificheremo nelle prossime puntate.

Ore 11.15  Andrea Agnelli, Presidente della Juventus torna a parlare pubblicamente. È la tragica mattina dopo la fuga delle inglesi, i club rimasti nel progetto sono solamente 6.  Agnelli, a precisa domanda della Reuters se la SuperLega possa andare avanti anche dopo il ritiro delle inglesi, risponde: "Voglio essere franco e onesto, dico di no, è evidente che non si può. Resto convinto della bontà del progetto, ma non si può fare un torneo a sei squadre".

Ore 12.05  Escono dalla nuova lega anche Inter, Atletico Madrid e Milan, rimangono dentro solo Juventus, Real Madrid e Barcellona.  Questa decisione si rivelerà la pietra angolare della battaglia con la Uefa, una forza motrice cerbera: con i tre top club che non hanno intenzione di mollare. Il domino ormai si è realizzato e travolge tutto senza barriere di protezione. Il primo comunicato italiano è dell'Inter: "L'inclusione è nel nostro dna”, curiosa affermazione di chi, 48 ore prima, era praticamente uscita dal sistema vigente, smontando l’impalcatura del classico calcio marchiato Uefa. Ma si sa, la coerenza in quel club non è mai stata una virtù forte. Seguono Atletico Madrid e Milan, alle 12.40 la società rossonera si limita a sottolineare che la sensibilità dei tifosi non va mai ferita.

La Juventus nel suo comunicato delle 13.30 è sibillina: "Siamo al corrente della richiesta di alcuni club, sebbene le necessarie procedure previste dall’accordo non siano state completate. Il progetto, allo stato attuale, presenta ridotte possibilità di compimento".

In nuce, chi pensa di abbandonare il progetto con tanto di contratti firmati e con penali da capogiro, farebbe meglio a riflettere attentamente. Messaggio chiaro e diretto ai naviganti, che tornerà ad essere protagonista, in seguito, e appare reale e attuale ancora ai nostri giorni.

La prossima puntata, la settima, si concentrerà sulle evoluzioni tra le minacce Uefa e i tre club rimasti fermi nelle loro posizioni. Se il progetto SuperLega esiste e resiste, contrapponendosi ferocemente alla Uefa, lo si deve esclusivamente a Juventus, Real Madrid e Barcellona. Il solco è tracciato.