Accadde oggi: il giorno della scossa, quando il Foggia piegò la Juventus e nacque la squadra campione d’Italia

Il 16 ottobre 1994 al Pino Zaccheria di Foggia andava in scena la sesta giornata del campionato di Serie A 1994-95. Una Juventus ambiziosa ma ancora in cerca di identità affrontava il Foggia di Enrico Catuzzi, squadra vivace e coraggiosa, fedele all’eredità zemaniana del calcio offensivo e spregiudicato. Fu una domenica amara per i bianconeri di Marcello Lippi, che uscirono dal campo con una sconfitta netta per 2-0. Protagonista assoluto della giornata fu Bresciani, autore di una doppietta al 39’ e al 76’, che punì una Juve distratta e poco incisiva. Nemmeno i cambi operati da Lippi — con Ravanelli al posto di Marocchi e Tacchinardi per Paulo Sousa — riuscirono a invertire il copione di una partita stregata, dove il Foggia trovò entusiasmo e ritmo mentre i bianconeri faticavano a reagire. A rendere il risultato meno severo solo nel punteggio ci pensò Biagioni, che all’83’ sbagliò un rigore per i padroni di casa.
In campo c’erano nomi destinati a scrivere la storia: Peruzzi, Ferrara, Vialli, Baggio, Sousa, Conte. Ma quel pomeriggio, sotto il sole di Puglia, la Juventus sembrò lontanissima dall’essere una squadra pronta per vincere. Eppure, col senno di poi, proprio quel 2-0 rappresentò un punto di svolta. Lo stesso Lippi, insieme ai protagonisti di quella stagione, ha spesso ricordato come la sconfitta di Foggia fu il momento in cui lo spogliatoio si compattò, trasformando la delusione in fame e orgoglio. Da lì in avanti la Juventus cambiò marcia, trovando la forza, la solidità e l’entusiasmo che l’avrebbero condotta a una cavalcata trionfale, culminata nel 23º scudetto, il primo dopo nove lunghi anni di attesa. In quella caduta al Zaccheria nacque la Juve vincente degli anni ’90, forgiata dal carattere di Lippi e dal fuoco dei suoi uomini.
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