GdS - Vieri spegne i bollori: “La Juve non è passata dal buio al paradiso. Calma, equilibrio e tempo”"

GdS - Vieri spegne i bollori: “La Juve non è passata dal buio al paradiso. Calma, equilibrio e tempo”"TUTTOmercatoWEB.com
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di Massimo Reina
fonte Gazzetta dello Sport
Bobo Vieri guarda la Juventus senza farsi trascinare dall’umore del momento: l’effetto Spalletti esiste, ma va misurato. E su Yildiz...

Cristian Vieri, che il calcio lo ha vissuto di pancia e di area di rigore, alla Gazzetta dello Sport non si lascia sedurre dalle montagne russe dell’opinione pubblica. Due settimane fa la Juventus era un problema, oggi rischia di diventare una soluzione miracolosa. E allora Bobo frena, con il buon senso di chi sa che il pallone non ama gli eccessi.

«Due settimane fa non era tutto nero e negativo? E adesso, dopo qualche vittoria, è tutto bello e positivo?», si chiede Vieri. La risposta è implicita: servirebbe equilibrio. «È presto per parlare di una Juve da scudetto. Qualcosa di nuovo si vede, sì, ma l’effetto Spalletti lo valuteremo davvero tra due o tre mesi». Il tempo, nel calcio come nella vita, è sempre un giudice più affidabile dell’entusiasmo.

Parlando di centrocampo, Vieri spende parole importanti per Frattesi: «Starebbe bene in tutte le squadre d’Europa. Non trovi in giro mezzali così, capaci di inserirsi con quella forza in area». Un elogio che suona come una constatazione fisica prima ancora che tecnica. Poi l’attacco bianconero, chiamato a farsi carico dell’assenza di Vlahovic. David e Openda avranno più spazio, ma niente illusioni facili: «Chi viene dall’estero fa sempre fatica. In Italia il gioco è più tattico, più chiuso. Serve tempo». Vieri racconta l’attesa, le mezz’ore strappate, le panchine lunghe settimane: il mestiere dell’attaccante non è mai lineare. Però una certezza resta: «Quei due i gol li hanno sempre fatti».

E c’è Yildiz. Qui il tono cambia. «È diverso. Speciale. Nell’uno contro uno ti ammazza». Una frase secca, senza aggettivi inutili. Il talento che salta l’uomo, oggi merce rarissima. Tanto che, ammette Vieri, all’Inter uno così manca. I nerazzurri arrivano in porta “a memoria”, con una tecnica collettiva che fa solo applaudire, ma il calcio non è una formula matematica: «Hanno la rosa migliore, ma non vuol dire che vinceranno per forza. L’anno scorso era così e ha vinto il Napoli».