Calciopoli, storia di una farsa – Penta analizza la telefonata fra Della Valle e Moggi e torna sulle recenti dichiarazioni di Pagliuca

Calciopoli, storia di una farsa – Penta analizza la telefonata fra Della Valle e Moggi e torna sulle recenti dichiarazioni di Pagliuca
giovedì 16 marzo 2023, 13:30Calciopoli: storia di una farsa
di Alessio Tufano

Nella puntata odierna di "Calciopoli - Storia di una farsa", Nicola Penta e Claudio Zuliani ripropongono una telefonata tra Diego della Valle, allora presidente della Fiorentina, e Luciano Moggi. Della Valle si lamenta del trattamento ricevuto dalla sua squadra nel corso della partita contro il Milan, che i rossoneri vinsero e in cui De Santis, sempre additato come arbitro 'pro sistema', non concesse un rigore ai toscani. Dopo aver raccomandato a Della Valle di alzare la voce con i designatori, Moggi lo saluta con un "Salviamo la Fiorentina" che inizialmente nel processo venne inteso come prova schiacciante.

La realtà però è che la telefonata poi continua con l'ex dg della Juventus che dichiara: "Voi pensate a salvare la Fiorentina, noi pensiamo a vincere lo Scudetto", una frase che inizialmente non venne considerata in sede di processo ma che poi fu fondamentale per prosciogliere Moggi da quella particolare accusa. Il discorso si sposta poi sulle recenti dichiarazioni di Pagliuca in merito al celeberrimo contrasto Iuliano-Ronaldo del '98 nel corso di un programma Rai: "Mi ha dato fastidio che in una trasmissione della rete pubblica si sia permesso ad un soggetto di dire cose anche non vere senza contraddittorio, fortunatamente a Pagliuca ha risposto lo stesso arbitro Ceccarini che gli ha ricordato come l'anno successivo al fatto lui arbitrasse ancora, a differenza di quanto dichiarato dall'ex portiere ed ha confermato che pur rivedendolo, quel rigore non l'avrebbe mai fischiato. Non dimentichiamo infine che lo stesso Procuratore Federale Palazzi, che istituì Calciopoli, quando ebbe in mano tutti i documenti, inviatigli anni dopo dalla Procura, dichiarò che avrebbe portato a giudizio altri soggetti, ma ormai non poteva in quanto era sopraggiunta ormai la prescrizione".