Allegri, l'anno zero finirà con l'ultimo atto alla Juventus

Allegri, l'anno zero finirà con l'ultimo atto alla JuventusTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 15 aprile 2024, 18:05Editoriale
di Antonio Paolino
L'annuncio dell'anno zero da parte di Elkann ha chiarito le volontà sul futuro di Allegri che a fine campionato sarà sollevato dall'incarico

Il destino di Allegri sembra oramai segnato non tanto dai “brutti” risultati dell'ultimo periodo – derby compreso - quanto dall'armonia che con essi si è ridotta al minimo tra società e allenatore. L'anno di contratto ancora in essere sembra non poter più bastare nonostante gli obiettivi stiano arrivando però non senza fatica. L'indiscrezione mi è arrivata poco prima dell'inizio del derby e l'ho rivelata senza indugi su @RadioBianconera: a fine di questa stagione, comunque vadano le cose, la Juventus saluterà Allegri e Allegri, battendo però cassa, accetterà senza polemiche la decisione pur non condividendola. Punto. E da lì si ripartirà con l'anno “uno” della ricostruzione se arrivasse Thiago Motta (attenzione anche al nome di Palladino) o di rifondazione se si decidesse di inserire strategicamente il “turbo” con il ritorno di Conte, in forte ascesa negli ultimi giorni. Tre nomi, magari uno in più, ma tutti nelle grazie, e nella disponibilità, della Exor. Insomma, nomi col chiaro intento di mostrare il forte interesse dell'azionista di maggioranza. Ammetto di non aver rispettato il suggerimento datomi, ma le frasi di Giuntoli e l'imprevisto allontanamento di Manna dai piani bianconeri mi hanno fatto chiudere il cerchio attorno alla decisione di divulgare l'indiscrezione, che secondo la mia fonte (molto attendibile) avrei dovuto far finta di non sapere per “amore” della Juve fino a qualificazione champions conquistata. 

I finti silenzi avrebbero fatto più rumore del caos assordante che i nemici lanciano dalle barricate opposte se non altro per destabilizzare l'ambiente. Il malessere dei tifosi bianconeri l'ho sempre compreso, ma spesso negli ultimi anni è stato pretestuoso. Il tifoso si lamenta a prescindere e al primo intoppo mette sempre e comunque in discussione tutto, ma mai se stesso e il proprio modo di manifestare la propria passione (?). Un conto è pretendere sempre il massimo dalla propria squadra, un altro è pensare di poter vincere anche quando non esistono le condizioni per farlo. E gli avversari, anche quelli con meno della metà dei nostri scudetti, sanno meglio di tutti qual è il livello di frustrazione che si prova in certi casi. 

Allegri – Il calcio ti dà e il calcio ti toglie soprattutto quando dimostri di non averne più per poter migliorare le cose. Ecco spiegato il punto di arrivo dell'avventura di mister Allegri con un anno di anticipo rispetto all'accordo sottoscritto tre anni fa e con ben altre prospettive rispetto a quelle maturate. L'errore più grosso è stato richiamarlo – da parte della vecchia dirigenza – rinnegando il processo di rinnovamento, giusto o sbagliato che fosse, dopo appena un anno dall'insediamento di Sarri prima e di Pirlo dopo. In due bocconi, e senza il necessario rafforzamento della squadra, un salto all'indietro che ha finito per avvantaggiare guarda caso le milanesi e in particolare l'Inter dell'ex Marotta. Oltre al terzo incomodo, il Napoli, che a forza di provarci ci è anche riuscito sfruttando il vuoto di potere. La Juve non è stata a guardare, ma ha avuto altri guai a cui pensare. Ha lasciato però per questo Allegri troppo solo e compiaciuto nel pensare di essere intoccabile. Ma alla Juve nessuno lo è mai stato, giocatori compresi. Ecco allora che è giunto il momento di cambiare prima di perdere ulteriore tempo.