Buona la seconda con Cambiaso che spazza il Borussia

Buona la seconda con Cambiaso che spazza il Borussia
Oggi alle 11:40Editoriale
di Antonio Paolino
Amichevole dal gusto champions dove la Juve ha mostrato netti passi in avanti in attesa che il mercato possa sbloccarsi per smussare qualche difetto

Se il risultato non conta quando si pareggia contro una cadetta – una settimana fa il 2-2 contro la Reggiana – non va tenuto in considerazione neppure quando si batte una squadra di calibro superiore. Di sicuro va però analizzato l'atteggiamento e la prestazione che hanno fatto registrare sostanziali miglioramenti e non solo dal punto di vista atletico. La vittoria ottenuta nel fortino giallonero del Borussia ha messo almeno in luce la maturazione di una squadra calibrata sull'affidabilità dei reparti e sul miglior incastro dei singoli. Spesso si dice che le squadre rendono di più già solo assemblandole ripetutamente per limitarne i difetti e aumentarne di conseguenza la capacità di adattamento. Il test di Dortmund, a due settimane dall'inizio del nostro campionato, ha dato esattamente queste indicazioni, oltre a sprazzi di ottimismo nonostante un mercato che pur non decollando potrebbe in questa settimana smussare qualche difetto di fabbrica. Al di là della vittoria mai facile in terra tedesca, contro il Borussia è stato Cambiaso l'uomo che ha cambiato l'inerzia della partita e non solo per la doppietta. Attento e diligente in fase di copertura, tenace e pragmatico negli inserimenti a centrocampo. E poi i giusti movimenti sotto porta hanno di fatto dettato i tempi per le traiettorie degli assist di Kalulu e Yldiz. Semplice la conclusione nel primo gol sbucando alle spalle di tutti i difensori avversari, efficace e complesso il tiro in diagonale nel raddoppio. Tudor ha forzato la mano e chiesto sacrifici all'undici titolare per quasi settanta minuti e poi ha cambiato volto alla squadra per farla rifiatare e dare le stesse chance ai subentrati.

Molti di questi hanno però le valigie in mano e sono in attesa degli incastri giusti per far scattare il mercato in uscita e di conseguenza quello in entrata. Primo tra tutti il “pentito” Douglas Luiz, dopo di lui Nico Gonzalez, guarda caso indisponibile per l'improvviso “indurimento” muscolare che gli ha evitato la convocazione e poi tutto quello che si potrà fare a prezzi di saldo per Kostic, Djalò e non solo. La strategia è chiara e non è l'algoritmo a dettarne le linee, ma la forza contrattuale in questo caso di chi viene a bussare col coltello dalla parte del manico per averli a prezzi super scontati. Sembra invece addirittura complicarsi la cessione di Vlahovic. Il coltello del Milan resta affilato, ma i rossoneri stanno tentando l'affondo per Hojlund così da far tremare ancora di più le certezze di Comolli pronto a spuntarla con una richiesta last minute – e low cost – pur di non rimanere col cerino in mano. Chissà poi se resta questa l'unica soluzione applicabile. Non sarebbe facile modificare tecnica e gerarchie, ma visto che coi soldi di Luiz andresti a comprare un centrocampista (O'Riley del Brighton in pole per rapporto qualità/prezzo) forse prima di svenarsi per Kolo Muani, sempre che il Psg non lo ceda direttamente in Premier, ci penserei bene a non svendere Vlahovic ad una diretta concorrente. Leggasi come sopra, contro il Borussia, quelli sotto contratto sono tutti utili e in qualche caso potrebbero addirittura stupire. Il rischio è identico. Soprattutto per chi deve cederlo.