Che l’opera d’arte risplenda nuovamente!

Che l’opera d’arte risplenda nuovamente!TUTTOmercatoWEB.com
domenica 4 giugno 2023, 19:37Editoriale
di Roberto De Frede
Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale. (Karl Barth)

La Juventus è un’opera d’arte che necessita di un restauro per risplendere come nei migliori fausti giorni. Polemiche, incognite e discussioni su dirigenti e calciatori presenti e futuri, dopo un anno trascorso (e deo gratias terminato!) in un tunnel senza fari, già ci sono tra gli addetti ai lavori e il mondo bianconero, ma come sarebbe possibile non averle? Ci furono quando negli anni ottanta si toccò l'opera più celebre, grandiosa e complessa del Rinascimento: la Cappella Sistina. Eppure, nessuno avrebbe immaginato una campagna così agguerrita contro un restauro come quello che interessò gli affreschi di Michelangelo: le critiche ebbero inizio prima ancora dei lavori, si infuocarono negli anni seguenti, con appelli al papa e mobilitazioni di artisti e proseguirono dopo la fine dei restauri, assumendo toni degni di un necrologio, tanto che Richard Serrin ebbe ad esclamare: “Ciò che ora diciamo non potrà riportarli in vita”.

Di parere opposto e positivo fu invece il cardinale Edmund Szoka: "Questo restauro e l'esperienza dei restauratori ci permettono di contemplare i dipinti come se ci fosse stata data la fortuna di essere presenti quando furono mostrati per la prima volta". In effetti gli affreschi, liberati dal fumo secolare, splendono oggi di colori proto-manieristi, coerenti con le altre realizzazioni pittoriche di Michelangelo e fanno vivere all’osservatore la sensazione dell’attimo in cui il genio operava. I restauratori della Juventus si appassioneranno e si divertiranno perché sotto le croste grigie degli ultimi anni ricomparirà quella storia leggendaria così brillante che darà lustro negli anni a venire a tutti coloro che le staranno accanto. Un restauro è come aprire una finestra in una stanza oscura e vederla inondata di luce; e con questo faccio eco a Giorgio Vasari che, nel XVI secolo, disse a proposito proprio della volta della Cappella Sistina: «La quale opera è veramente stata la lucerna che ha fatto tanto giovamento e lume all'arte della pittura, che ha bastato a illuminare il mondo per tante centinaia d'anni in tenebre stato».

La Juventus deve ritornare al più presto ad essere competitiva, come impone il suo blasone e il sangue bianconero che scorre nelle vene. Competere – che i “pacifisti” non abbiano timore! - non ha nulla di sgomitante, muscolare, animoso, darwiniano: non è l'applicazione della massima homo homini lupus, bensì significa "procedere (petere) insieme (cum)", correre insieme verso la stessa meta, facendo un percorso di lavoro e raggiungendo un obiettivo prefissato e ben preciso che dalle parti di chi indossa la maglietta palata a strisce bianconere si chiama VITTORIA.

Dall’ultimo scudetto di Allegri ad oggi, passando per quello passato in sordina di Sarri, la società bianconera ha tentato in ogni stagione di ricominciare un nuovo corso, riproponendosi di completarlo negli anni a venire con trionfi e glorie, senza riuscirci, arrivando con grande affanno fino a questa serata di Udinese-Juventus, che oltre a far riaffiorare quel brivido magico del 5 maggio 2002, ha davvero poco da dire. Oserei dire quindi un romanzo, composto di tanti romanzi, continuamente iniziato ma mai proseguito con gli auspici prefissati, né tantomeno completato.

Beh… c’è un "precedente"…un capolavoro, un’altra opera d’arte, stavolta da leggere e farne tesoro. «Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto». Comincia così questo strano romanzo di Italo Calvino che esce nell’estate del 1979 ove lo scrittore costruisce una vicenda per cui un Lettore si trova a leggere dieci incipit diversi di romanzo senza poter mai portare a termine la lettura di ognuno. Ebbene quel Lettore mi ricorda il tifoso bianconero degli ultimi anni. Calvino chiaramente pone una riflessione sull’arte di scrivere e di leggere, affermando come la letteratura non possa essere per propria natura il mezzo per arrivare alla conoscenza reale delle cose, bensì al contrario essendo essa fatta di finzione, è il luogo in cui si dà più ampio spazio alla fantasia. Noi qui poniamo l’accento sulla passione calcistica del tifoso bianconero: in questi ultimi anni ha potuto soltanto fantasticare, sognando sogni di gloria ricordando il passato dorato, di certo non basandosi sul presente singhiozzante e balbettante di incipit incompleti, soltanto cromato di una patina leggera di metallo non prezioso.

Che questa ultima giornata di campionato chiuda e archivi definitivamente il periodo difficile e buio, e riapra la strada per ricominciare a scrivere capitoli vincenti di un nuovo romanzo lungo e avventuroso, con inchiostro indelebile bianconero. Che il restauro, come la sua etimologia insegna, renda ben salda la squadra, affinché possa risplendere di nuovo quell’opera d’arte che è innata nell’anima della Juventus. 

Roberto De Frede