Elkann non sta a guardare: imminente (importante) aumento di capitale. Fondamentale restare tra le prime a gennaio

Quello che vi raccontiamo troverà conferma anche altrove nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Quello che era una sorta di segreto di Pulcinella è ormai tacitamente svelato: la proprietà della Juventus (leggasi John Elkann) è pronta ad una importante e imminente ricapitalizzazione. Sarà la risposta, con i fatti, alle tante accuse giunte da una tifoseria severa che accusa di scarsa attenzione chi governa il club. Ci sono diversi modi di dimostrare amore, c'è chi lo fa di pancia e chi lo fa con la testa. C'è chi lo fa spingendosi oltre le reali possibilità e chi aspetta il momento giusto dopo aver pianificato e preparato il terreno. Proviamo a spiegare il modus operandi della proprietà della Juventus e successivamente sveleremo le cifre.
La guerra fatta nei confronti della Juventus da giustizia ordinaria e sportiva particolarmente solerti nei confronti del club bianconero, al punto da costruire e portare avanti un'indagine con una procura che non aveva competenza ad agire, ha inevitabilmente portato ferite al club. Ne hanno fatto le spese l'ormai ex presidente Andrea Agnelli e tutto il CdA dimessosi in blocco. Il resto è storia che conosciamo bene: il governo tecnico instaurato da Elkann per studiare le carte e trovare la strategia di uscita ideale da una situazione forzata ma di assedio per il club. Mentre Allegri e la squadra cercavano di salvare il salvabile, il club ha cominciato una corsa contro il tempo per limitare i danni; elaborando una strategia legale che potesse far cadere tutto il castello accusatorio, verificando le fatture contestate e riscontrando quello che poi ha ammesso e sentenziato anche il Gip: non avevano portato a effetti significativi sui bilanci e quindi ad un “concreto vantaggio fiscale”. Ma la Giustizia Sportiva si muoveva, nel frattempo, alla velocità della luce per cercare di colpire la squadra prima di veder smontare le accuse. Morale: si sceglie la strada del patteggiamento per chiudere ogni pendenza (benché illogica e illegittima come svela la decisione dei giudici della Quinta sezione della Cassazione che hanno dichiarato l'incompetenza territoriale della Procura di Torino ad indagare) ma per preparare il club a quello a cui assisteremo a breve.
E veniamo alle cifre della ricapitalizzazione che ora anche il club comincia a svelare e voler portare alla luce: la cifra sarà oltre i 150 e sotto i 300 milioni di euro, quantificare la cifra esatta è difficile perché prima di mettere in pratica la ricapitalizzazione andranno spostati fondi da diverse holding; la cosa importante è che la volontà c'è ed è concreta e i tempi sono anche stretti: l'idea è di sbloccare tutto entro il 2025 ma si sta lavorando per accelerare ulteriormente l'operazione anche e soprattutto per far respirare bilanci, per nuovi investimenti e per presentare una situazione migliore a possibili nuovi soci in entrata. E qui arriva l'altro motivo per il quale si è giunti al patteggiamento.
Come anticipato nei mesi scorsi, mentre una fronda interna spinge per la cessione del club, John Elkann (volontà inizialmente condivisa anche con Andrea Agnelli quando era presidente del club) ha aperto soltanto alla cessione di una quota minoritaria del club ma non ci pensa neanche a cedere il club. Per fare questa operazione, però, bisogna effettuare il delisting (uscita dalla borsa) e soprattutto "ripulire" il club, di qui il patteggiamento, soluzione scelta per aprire la porta a nuovi investitori in cerca di garanzie e assenza di pendenze. Ma torniamo adesso alla ricapitalizzazione.
La domanda che si pongono tutti è: sarà possibile anticipare l'operazione al punto da permettere a Giuntoli di operare sul mercato sin da gennaio? La risposta è si. Anzi, non è da escludere che la corsa contro il tempo per raccogliere i fondi necessari alla ricapitalizzazione serva proprio per non rischiare di veder sfumare la partecipazione alla prossima Champions e quindi permettendo a Giuntoli di anticipare qualche colpo già a gennaio. Per ora si sta cerando di continuare a studiare soluzioni per accumulare altri fondi, se non fosse possibile si potrebbe anticipare la ricapitalizzazione o, meglio, dare il via libera a Giuntoli per agire sul mercato tenendo conto di quanto arriverà nelle casse già presumibilmente verso aprile.
Per ora ci fermiamo qui. Domani racconteremo su BianconereNews anche quali sono gli scenari relativi alla SuperLega tutt'altro che accantonata.

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