Il popolo della Juve c'è, ora dirigenza e squadra ripaghino l'amore

Astinenza da vittoria, voglia di riscatto, o semplicemente amore per questi colori: comunque sia, l'entusiasmo durante il test in famiglia, certifica lo status emotivo dei tifosi della Juve. Divisi tra pessimisti, possibilisti e qualche sognatore. Comunque uniti nel sostenere una squadra da troppo tempo senza un successo, salvo la Coppa Italia con l'ultimo Allegri. Troppo poco. In attesa di avere la cifra definitiva sul numero di abbonati, il segnale è chiaro: noi ci siamo. Ora tocca alla società completare un mercato per consegnare a Tudor una rosa in grado di competere per qualcosa di importante. Scudetto? Sbilanciarsi ora potrebbe essere pericoloso, ma mantenere un profilo troppo basso è altrettanto sbagliato. Le parole di Elkann, della dirigenza e di capitan Locatelli sono indicative.
Come quelle dello stesso Tudor. Ora bisogna ripagare tutto l'amore dimostrato dal popolo della Juve. A partire dalla dirigenza. Come detto, acquistando i giocatori giusti nei ruoli giusti, funzionali al progetto tecnico e con valori morali da Vecchia Signora, fondamentali sin dai tempi di Boniperti. Mai più casi come Douglas Luiz, Vlahovic, Weah. Alla Continassa non può e non deve esserci spazio per i ribelli. Quindi dovrà essere bravo Comolli a scegliere, con l'iauto di Modesto e, perché no, di Chiellini, anima bianconera. Poi tocca a Tudor. Il suo compito è difficile e si snoda lungo lungo due binari strettamente connessi: riportare la squadra ai fasti di un tempo e di conseguenza dimostrare di essere un allenatore da top club. Sarebbe anche una personale rivincita dopo le voci su Conte e rispetto agli scettici, pronti a colpire al primo passo falso.
Infine i giocatori. Una sorta di spina dorsale c'è. Portiere a parte, potrebbe essere indicata con i nomi di Bremer, Locatelli, Thuram, Yildiz. Il difensore brasiliano ha riassaporato il gusto della partita, dovrà essere di nuovo perno della difesa, non solo sotto il profilo tecnico. Vietato commettere errori nella sua gestione, come si conviene a chi è reduce da un infortunio grave come il suo. Loca è il capitano e sempre più leader emotivo, il francese tra i migliori dell'uitima stagione, Yildiz trascinatore tecnico, con qualità superiori alla media, l'uomo attorno al quale la Juve ha deciso di costruire il suo futuro. Il centrocampo va rinforzato, in attacco serve un altro innesto. Kolo Muani o chi per lui, considerando che Vlahovic ormai è disconnesso dal pianeta bianconero. Anche in caso di permanenza. Una situazione inimmaginabile a gennaio del 2022, quando sbarcò il serbo alla Continassa. Il proposito era di diventare il simbolo. Invece si sta profilando una fine mesta della sua avventura con la maglia della Juve.
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