Imbarazzanti, dalla testa ai piedi. I tifosi meritano rispetto in campo e fuori.

Imbarazzanti, dalla testa ai piedi. I tifosi meritano rispetto in campo e fuori.    TUTTOmercatoWEB.com
martedì 13 febbraio 2024, 22:40Editoriale
di Alessandro Santarelli

Imbarazzante. Non ci sono altri aggettivi per descrivere la prova della Juventus contro l’Udinese. Imbarazzante per come è arrivata, imbarazzante per l’avversario che avevamo di fronte, imbarazzante per la pochezza di idee messe in mostra, imbarazzante perché quella che doveva essere una prova di maturità si è rivelata una debacle clamorosa. Nessuno pretende, pretendeva, lo scudetto, anche se sognare fa parte dell’essere tifoso, ma dignità, orgoglio, cattiveria e attributi si. Ieri sera non si è visto niente di tutto questo, come se la squadra si fosse fermata all’espulsione di Milik. Adesso, possiamo immaginare che una squadra come la Juventus, seppur giovane, seppur lontana parente di quelle che eravamo abituati a vedere, seppur al limite delle proprie possibilità, possa farsi mettere sotto dall’Udinese? No, non è accettabile, cosi come non è accettabile la confusione vista soprattutto nei secondi 45 minuti.

Male, anzi malissimo, e ci dispiace perché questi ragazzi, fino alla dannata espulsione di Milik, avevano fatto vedere qualcosa di veramente positivo. Cosa può essere successo? Un calo di tensione dopo la sconfitta di Milano non può essere la spiegazione di tutto, cosi come non si può spiegare con la vittoria dell’Inter a Roma. Le responsabilità sono di tutti, cosi come i meriti erano di tutti durante il ciclo dei 17 risultati utili consecutivi. Siamo di fronte ad un allenatore che sembra aver perso la padronanza del gruppo, sia a livello motivazionale che tattico. La confusione vista ieri, soprattutto nella gestione dei cambi e del modulo, non può non preoccupare. Perché una formazione si può anche sbagliare, ma i cambi e la gestione della gara no. Cosi come ha lasciato perplessi la condizione fisica della squadra, arrivata ieri svuotata sotto tutti i punti di vista.

Allegri si interroghi sulla gestione di queste ultime settimane e trovi la forza di motivare i suoi ragazzi anche a livello comunicativo. Vero, bastano 20 punti per centrare l’obiettivo, ma quando sei la Juventus, e questo il tecnico lo sa bene, la barra deve essere sempre dritta soprattutto quando hai ancora una buona fetta di stagione da giocare. Poi ci sono i giocatori. Tutti responsabili, nessuno escluso. Chiesa, che dovrebbe essere il leader tecnico, sembra la controfigura di se stesso, e non riduciamo tutto ad un a mera situazione tattica, Weah continua a rappresentare un oggetto misterioso, Milik fatica a ritrovarsi, Locatelli si è perso nei meandri di un centrocampo con diversi limiti, Rabiot non è ancora al 100%. Su Alex Sandro poco da aggiungere, se non che il ragazzo ormai sembra più combattere con i suoi fantasmi che non con la squadra.

Eppure sono gli stessi che fino a qualche settimana fa alimentavano un sogno. Certo, quando va tutto bene diventa più facile, ma siccome nessuno aveva chiesto lo scudetto, questa involuzione mentale preoccupa e non poco. Adesso serve resettare, attenzione non cancellare ma ripartire, per raggiungere l’obiettivo che servirà alla Juventus per ricostruire e programmare. Una scossa che deve arrivare anche da parte della dirigenza. I processi sono partiti, e quando perdi in casa con l’Udinese e fai un punto in tre partite, è giusto. Non ci sono scuse, non ci sono alibi. Testa a Verona, con chi se la sente, chi ha problemi di ogni genere, si tiri fuori. La gente della Juventus merita rispetto, al di la del risultato.

Meritano rispetto anche coloro che si " avventurano " allo stadio. Ci segnalano situazioni al limite della realtà, controlli serrati come se si entrasse in un carcere e non allo stadio, perquisizioni che  neppur il peggior delinquente subirebbe. Attenzione, per quanto l'amore verso la squadra sia enorme, a tutto c' un limite. Si sappia che chi va allo stadio è una persona per bene. Forse un concetto che a qualcuno sfugge...