Juve-Tudor: la diplomazia di Chiellini, la frecciatina di Del Piero
La prestazione di Madrid regala un po' di fiducia alla Juve, ma non restituisce stabilità alla panchina di Tudor: argomento sul quale si sono espressi Chiellini e Del Piero. Non proprio due qualsiasi per il mondo bianconero. Entrambi ex capitani, il primo attualmente dirigente, l'altro invocato a gran voce dai tifosi che lo vogliono Presidente. Sono dunque due voci autorevoli, quella di Giorgio anche istituzionale. Per questo è comprensibile e giusta la sua diplomazia. Da diversi giorni sui media si leggono i nomi di possibili sostituti dell'allenatore croato. Qualcuno parla di Spalletti, altri di Mancini. Quest'ultimo sarebbe sponsorizzato proprio da Chiellini, suo capitano nell'Italia campione d'Europa a Londra a luglio 2021. Il dirigente della Vecchia Signora, spazza via ogni voce, prima della gara del Bernabeu: “Scritte e dette cose non vere perché Igor è l’allenatore della Juve e da parte nostra non c’è altra volontà che continuare con lui. Rapporti non buoni? C’è un confronto come in tutti i club e come in tutte le famiglie: a volte si è d’accordo, a volte no, ma poi si va avanti insieme”. Tudor dunque non si tocca. Almeno per adesso. L'impressione si tratti di una conferma a tempo. Dipenderà dai risultati e già domenica contro la Lazio bisogna ritrovare vittoria che manca dal 13 settembre. Allontanarsi ulteriormente dalla zona Champions sarebbe inammissibile.
Del Piero invece è fuori dalla Juve, forse da tempo in attesa di una chiamata da parte di Elkann. Nei giorni scorsi c'è stato uno scambio di battute affettuose tra i due. Chissà. L'ex simbolo bianconero, ormai ottimo opinionista televisivo, rispetto al momento della squadra e a Tudor è stato chiaro, diretto e realista: “Igor onestamente non era la prima opzione, lo sappiamo tutti. Sta provando a fare del suo meglio, ma non ha ancora trovato un undici titolare. C'è sempre qualcosa che non va, manca identità”. Alex la bocca della verità e della realtà. Solo 2 punti raccolti nelle prime tre gare di Champions League, la Juve non ha molte possibilità di arrivare tra le prime otto per accedere direttamente agli ottavi. Può certamente qualificarsi per i playoff come lo scorso anno. In base alle proiezioni per centrare l'obiettivo servono 12 punti, quindi la squadra di Tudor dovrà totalizzarne almeno 10 nelle restanti 5 partite. Si può fare, anzi si deve fare. Situazione campionato. Domenica trasferta in casa della Lazio. Vietato sbagliare l'imperativo, alias bisogna ottenere il bottino pieno. Il quinto pareggio consecutivo sarebbe deleterio. Comincerebbe a a far dubitare sulla possibilità di poter lottare per un posto Champions. E forse mettere a serio rischio la panchina di Tudor.
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