L’unità del gruppo l’arma in più di questa Juventus

L’unità del gruppo l’arma in più di questa JuventusTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 19 gennaio 2024, 00:00Editoriale
di Franco Leonetti
Un gruppo coeso, inscalfibile che ci crede fino alla fine, che si aiuta, corre, lotta e nutre grande fiducia nel futuro che verrà

La striscia positiva continua e la vittoria, contro il Sassuolo, è diventato un ennesimo emblema della forza di questa Juve. Un gruppo granitico, dove ognuno sostiene il compagno, si sacrifica per la squadra, lotta per portare a casa un risultato finale vittorioso, una vera arma in più per Madama in questa stagione. Rispetto all’andata la Juventus, contro i neroverdi emiliani, non si è fatta prendere da svolazzi o amnesie, imponendo una gara tosta, essenziale, sicura, e ben giocata, con una pregevole forza d’urto e una fame efferata, finalizzata al raggiungere i tre punti. Gruppo coeso, resistente, forte, tutti sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda per una squadra che ancora concede qualche occasione agli avversari, ma nel calcio c’è sempre una controparte sul campo, ma con tutti gli effettivi a partecipare agli episodi della partita, e una panchina attenta e capace di sottolineare, con grandi applausi, incitamenti e consensi, gli eventi cruciali del match. A nessuno è sfuggita l’esultanza, con tanto di applausi e facce soddisfattissime, ai tre gol messi nel sacco, un abbraccio collettivo, anche da distante, che rende merito ad un gruppo che ci crede fino in fondo: crede nella forza di questa Juve, crede di poter fare sempre grandi cose.

Tutti i giocatori che, di volta in volta, vengono scelti nell’undici iniziale, entrano in campo e danno il meglio, sciorinando carattere, voglia, lotta, per portare a casa prestazioni e numeri importanti. Contro il Sassuolo Szczesny si è ampiamente ripreso ciò che aveva largamente lasciato sul terreno di gioco al Mapei Stadium, riscattando quella pessima giornata con due parate ottime, grandissima quella su Berardi nella ripresa, che non hanno riaperto il risultato, segno che la forza mentale di questo gruppo è cresciuta, e anche di molto, in tutti gli interpreti. Bellissimo vedere Yildiz in area che, sulla punizione perfetta di Vlahovic del 2-0, si mette le mani nei capelli per sottolineare il gesto tecnico fantastico del compagno, per non parlare di tutta la panchina, in piedi, a spellarsi mani e guanti, applaudendo la prodezza del centravanti serbo. Altrettanto bello osservare lo stesso Vlahovic esultare con le braccia al cielo, in panca, per sottolineare la rete finale di Chiesa, festeggiando il gol del compagno e amico come se fosse suo: insomma è rincuorante e produttiva la partecipazione di tutto il gruppo, al conseguimento di un obiettivo fortemente voluto da tutti. Le alchimie che si creano in uno spogliatoio non sono mai facili da spiegare, bisognerebbe vivere dall’interno tutte le dinamiche, ma da quello che osserviamo meticolosamente all’esterno, questa Juve si configura come un ensemble compatto, inscalfibile, e l’omogeneità di intenti illustra lo spirito che motiva tutti i ragazzi verso ogni match.

L’unità del gruppo è un’arma fondamentale, capace di determinare situazioni, episodi, partite, filotti di risultati e stagioni, ecco da questo punto di vista Madama è messa sicuramente bene: la trasformazione dell’anima della squadra appare palese rispetto alle recenti, passate stagioni. Una forza mentale, una connessione forte che, associata alla voglia spasmodica di raggiungere i risultati, ha portato questa Juventus a diventare tetragona e impermeabile alle pressioni degli ambienti esterni, spesso impregnati di polemiche costruite ad hoc, diatribe accese e contese prefabbricate, atte a destabilizzare. Tutti nello spogliatoio hanno fiducia incrollabile nei compagni, nello staff, nell’allenatore, nei dirigenti, a partire dai leader fino ad arrivare a chi gioca meno o a chi è appena arrivato in prima squadra. Tutti sanno che la loro occasione arriverà, tutti sanno che l’unione vera rappresenta il valore aggiunto, perché il Noi ha una valenza decisamente superiore all’Io. Tutti sono coscienti che il gruppo spingerà a mille per cercare di conquistare obiettivi importanti, se possibile vittoriosi, nonostante “qualcuno” la scorsa stagione abbia tentato di mettere in ginocchio l’universo Juve tramite penalità, sentenze e punti, sottratti 15 minuti prima di un match di campionato. La mentalità vincente si specchia nella forza mentale di un gruppo unito, il recupero basilare del Dna vittorioso Juve passa, obbligatoriamente, attraverso questo percorso.