NON C'E' DUE SENZA TRE E LA GUFATA VIEN DA SE'

NON C'E' DUE SENZA TRE E LA GUFATA VIEN DA SE'
venerdì 23 maggio 2025, 23:57Editoriale
di Claudio Zuliani

A volte passa un attimo e dalla possibilità di ottenere 3 titoli, potresti ritrovarti con zero titoli. Ma ci sarebbe una grande scusante: gli errori arbitrali...

Fratelli bianconeri e sorelle bianconere, vi parlo da una Milano stranamente silenziosa. È venerdì sera, fa bel tempo, domani non si lavora eppure… niente cori, niente clacson, niente caroselli. È il silenzio delle grandi riflessioni, quello che arriva quando le certezze crollano e non si sa più bene chi o cosa incolpare.

Mentre si giocava una partita che valeva uno scudetto, ho pensato a tutto quello che abbiamo vissuto: un anno fa, di questi tempi, c’era chi festeggiava spinto da un campionato condizionato da errori arbitrali gravi e dimenticati. Otto sviste del VAR a favore della squadra di Milano, per essere precisi. Errori di cui nessuno parla più. Quest’anno invece si arriva all’ultima giornata e… non vincono. E allora? Di chi è la colpa? Ma ovvio: degli arbitri.

Silenzio. Silenzio in campo, silenzio in tribuna, silenzio anche in società. Lo dice pure il presidente: il silenzio è comunicazione. Da interpretare, da decifrare. Io ci provo, ma mentre ascolto questo silenzio mi viene da pensare a tutto ciò che noi juventini abbiamo subito senza urlare, senza alzare la voce. Dove sono gli audio del VAR delle nostre partite? Perché alcuni vengono trasmessi in "Open VAR" e altri no? Perché l’audio di Atalanta-Juve, con Kolasinac che manda McKennie al pronto soccorso, non l’ha sentito nessuno?

Intanto mi si dice che “gufiamo”. Ma scusate, dov’è la novità? Se non siamo in corsa per un trofeo, tifo contro chi ce l’ha ancora in ballo. È naturale, fa parte del nostro modo di vivere il calcio. La Coppa Italia è sfumata, lo scudetto pure. Ne resta una: la finale europea. Quella pesante. E allora, gufata per gufata, sabato prossimo tutti un po’ parigini. Forza PSG, anche solo per una notte. Kolo Muani è dei nostri, no?

Ah, e se vi sentite un po’ strani, tranquilli: potete sempre imparare qualche parola in francese nei prossimi giorni. Serve poco, ma serve compattezza. Perché quest’anno, come si dice, non c’è due senza tre. Dopo la Coppa e il campionato, completiamo l’opera. Con la voce bassa, magari, ma con lo spirito alto. E chi lo sa, magari anche con un pensiero a un certo Antonio Conte, che da stasera potrebbe avere tempo per ripensare al futuro… e magari tornare a riportare la Juventus dove merita: al centro del calcio italiano.

Nel frattempo, mentre tutti tacciono, io parlo. E vi invito ad ascoltare.

Claudio Zuliani