Plusvalenze e capolavori, esuberi o risorse. La solita tendenziosa narrazione...

Plusvalenze e capolavori, esuberi o risorse. La solita tendenziosa narrazione...
martedì 19 agosto 2025, 13:18Editoriale
di Alessandro Santarelli

C’è un ritornello di una canzone che recita testuale “ Dipende, da che parte guardi il mondo tutto dipende “. Mai come in questo caso lo si può applicare al mondo del calcio italiano: fai plusvalenze e non sei la Juventus? Dal mondo dei media, giornali per i pochi che ancora li leggono, tv e social sei un genio un grande operatore di mercato che trasformi un giocatore di poco valore in un top player. Già, e magicamente le valutazioni del portale Transfermarket, sul quale ricordiamo si è basata una parte consistente nel processo contro la Juventus non valgono più. Cosi come nessun membro “dell’ingiustizia sportiva” si sogna di aprire fascicoli e immaginare penalizzazioni o processi. Dipende ovviamente, cosi come dipende da che parte guardi il mondo per gli esuberi che tutte le squadre al momento hanno. Se sono alla Continassa rappresentano un impedimento, un ostacolo un problema, e magari si indirizzano campagne contro alcuni giocatori per dividere e confondere ancora di più la tifoseria, se invece gli esuberi viaggiano da qualche altra latitudine, beh ecco che diventano magicamente valore aggiunto e tesoretto per finanziare il mercato.

Cari amici, ormai la narrazione la conoscete bene e avete imparato a distinguere e discernere. Non amo mai guardare in casa altrui, non amo parlare di altri e sono abituato a pensare alle cose che riguardano la nostra amata Juventus. Ma il continuo doppiopesismo, il continuo e costante attacco ai colori bianconeri, più o meno velato, il continuo vedere il mondo a seconda, beh comincio a digerirlo sempre di meno, soprattutto da chi si ritiene “ super partes “. Questo però dovrebbe insegnarci a modificare un certo atteggiamento nei confronti della nostra Juve. Certo, le delusioni, certo il fumo negli occhi lanciato un anno fa, certo il momento difficile e le tante delusioni, ma almeno ad inizio stagione stringiamoci attorno alla squadra, evitiamo le critiche a prescindere, abbracciamo virtualmente il gruppo che Tudor sta provando a plasmare, vedendo ovviamente le cose che vanno ma anche quelle che non vanno e lasciano dubbi.

Partiamo non da favoriti, con l’onere dell’ennesima rifondazione dopo i disastri combinati dal tandem che conosciamo bene, partiamo a fari spenti e sottovalutati. Partiamo con una rosa da definire ( un anno fa ricorderete tra epurazioni e ritardi la squadra era composta da 12 elementi di movimento) ma con la consapevolezza che il gruppo esiste e l’identità si sta piano piano formando. Partiamo con un allenatore che si gioca tanto ma che ha il dna giusto e con una dirigenza che parla poco, “cucina” con oculatezza e non parla per slogan. Partiamo, sia chiaro, anche con diverse scommesse e questo non è mai troppo rassicurante. Ma un primo tassello forse lo abbiamo messo: nessuno si sentirà più grande della Juve, e tutti lavoreranno con la giusta umiltà. Perché in fondo dipende da che punto si guarda il mondo, e il popolo bianconero vuole tornare a guardarlo dal punto di vista migliore che è esattamente l’opposto di quello che ci volevano far credere solo un anno fa.