Senza Bremer tutto più difficile ma guai a definire chiusa la stagione. Tudor dovrà trovare nuovi equilibri!

La fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede molto bene. La chiudiamo cosi la vicenda Bremer, perché infilarsi in temi altamente delicati come quelli medici è particolarmente complesso. Le classiche situazioni in cui ognuno si porta dietro la propria verità ma solo gli attori protagonisti sanno esattamente il perché e il per come. Pensiamo piuttosto alle soluzioni. Punto primo, la squadra dovrà reagire come fece un anno fa di fronte peraltro ad un infortunio molto più grave come la rottura del crociato. Reagì con una buona serie di risultati, nonostante Motta, nonostante uno spogliatoio in difficoltà e nonostante la consapevolezza che il brasiliano aveva finito la stagione. Punto secondo Tudor. Sappiamo bene che il suo credo è quello della difesa a tre, e sappiamo bene che passare dalla difesa a tre a quella a quattro non è cosi semplice, ma guai a restare schiavi delle proprie idee. Se la sente Igor di giocare almeno sino a dicembre ( e vogliamo essere ottimisti anche su Cabal) con soli 4 centrali di ruolo per tre posti? Oppure ha già in mente di adattare qualcuno?
Ecco, speriamo che la soluzione non sia proprio “ l’adattamento” dei vari Cambiaso e Joao Mario, o quantomeno non sia questa l’unica alternativa. E attenzione, diamo per scontato che Kalulu torni ad occupare il suo vero ruolo altrimenti non ci sarebbero ricambi per Kelly Gatti e Rugani, a meno che si pensi ad arretrare Locatelli. E sinceramente ci parrebbe una follia vista anche la situazione attuale del centrocampo. Insomma una situazione di non facile lettura che chiamerà però Tudor a scelte nette e ponderate.
Perdere il miglior difensore non è cosa da poco, lo abbiamo già verificato sia un anno fa che in questo primo spezzone di stagione, ma occhio a pensare e che senza Bremer la stagione sia finita. Glaison tornerà e dovrà trovare una squadra ancora in lotta. Non sia un alibi per nessuno la pur pesante assenza, a partire da Como la Juve dovrà cercare di spezzare l’incantesimo dei pareggi per tornare ad una vittoria che manca da troppe giornate. Stringere i denti e cercare di non cambiare obiettivo. Si chiama mentalità, quella mentalità che però da troppo tempo manca sotto la Mole. Abbiamo spesso invocato lo spirito bianconero, il concetto del “fino alla fine” che Tudor sposa benissimo. Ora più che mai è arrivato il momento di dimostrarlo.
Il calendario non aiuta, tre trasferte consecutive tra Como Madrid e Roma, che diventano 5 nelle prossime 4 gare se aggiungiamo quella di Cremona inframezzata dal turno di mercoledi con l’Udinese. Questo per dire che ci sarà pure poco tempo per lavorare tra una partita e l’altra, ma da qui alla prossima sosta, prevista per il prossimo 15 novembre, la Juve si gioca una discreta fetta di stagione. E lo dovrà fare senza Bremer. E lo dovrà fare con intelligenza e saggezza. Igor, confidiamo in te..

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