Un calcio a San Remo.
Il Festival di San Remo come il campionato di calcio. Stesse polemiche e stesse trame. La serata delle cover si trasforma verso le 02.22 del mattino, alla lettura della classifica, in un boato classico da stadio. Piovono fischi per il vincitore, il rapper napoletano Geolier che canta in coppia assieme a Gigi D’Alessio. In una serata piena di cover strappalacrime e voci “angeliche” i paganti a caro prezzo presenti a teatro hanno democraticamente espresso il loro dissenso. Il conduttore si è subito speso in soccorso la pubblico specificando che “come spesso accade a Sanremo c’è il disaccordo sulle votazioni”.
Il pubblico non ha gradito come succede durante una partita di calcio. Si può civilmente contestare un verdetto con i fischi che non fanno male a nessuno e che anche i più grandi tenori si sono presi almeno una volta in carriera. Ma se tocchi il rapper NO perché scatta immediatamente la rivolta popolare. Ed ecco gli stessi twittatori del campionato che si sono spostati per una notte in riviera urlare allo snobismo, al razzismo, alla discriminazione territoriale. Quindi non hanno solo l’ossessione della Juventus, sono proprio ossessionati di genere. Ma avete mai visto un cantante milanese o ligure cantare in dialetto al Festival, con il rischio di non essere capito, e scatenare una difesa territoriale in caso di insuccesso presso il pubblico?
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