Un enorme sospiro di sollievo e finalmente la vittoria. Una tregua dai problemi

Un enorme sospiro di sollievo e finalmente la vittoria. Una tregua dai problemiTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:09Editoriale
di Vincenzo Marangio

Certe volte il calcio regala delle sceneggiature incredibili. Chi avrebbe mai pensato che una Juventus gelata dall'ennesimo pareggio in campionato contro la Fiorentina ritrovasse la vittoria nel gelo di Bodo grazie alle reti di Openda e David, i due oggetti misteriosi e saldamente sul banco degli imputati? Nessuno, ma, per come è finita è una trama piacevole. Problemi risolti? Assolutamente no, questa squadra torna alla vittoria con l'unico aspetto veramente positivo che è rappresentato da uno spirito di reazione riesumato da Spalletti. Juve che era sotto di un gol al termine del primo tempo, Juve che cambia passo e atteggiamento nei secondi 45 minuti. Anzi, pardon, per parte dei 45 minuti visto che, come purtroppo accade troppo spesso, quando la squadra aveva in mano la vittoria ha cominciato misteriosamente a temerla, sabotandosi da sola, come nel caso dello sciagurato fallo da rigore commesso da Cabal e che ha aperto, per poco, le porte dell'inferno.

Dall'inferno al paradiso in due mosse con il rischio di vedersi privare il paradiso per tornare all'inferno. Già, perché l'azione del gol vittoria nasce da un fallo da rigore abbastanza evidente commesso da Locatelli; l'arbitro non se ne accorge e nel frattempo parte Yildiz che cerca la porta favorendo il gol del redivivo David che raccoglie una corta respinta del portiere del Bodo. Fortuna che il direttore di gara non abbia scelto di riconsiderare tutto altrimenti la Juve sarebbe passata dal paradiso di una Champions ritrovata all'inferno dell'addio anticipato dalla manifestazione iridata più importante.

Riavvolgere il film della partita è esercizio complicato ma, una cosa è certa, dopo essersi pentito della chance data ad Adzic, Spalletti avrà fatto una ramanzina non da poco alla squadra, trovando il tasto giusto per riaccenderla quantomeno nella voglia, nella necessità di volere la vittoria e non doverla ottenere. Si spiega così una ripresa totalmente diversa dal punto di vista dell'applicazione, della cattiveria e della voglia, almeno fino al gol del 2-1 di McKennie perché subito dopo, come un incubo, è riaffiorata la paura di vincere la partita al punto da portarsi il Bodo nella propria area, regalargli e apparecchiargli il rigore del 2-2. Ma qualcosa, evidentemente, si era acceso nello spogliatoio e non si era spento neanche dopo il rigore del 2-2 allo scadere. Quantomeno la Juventus nella notte gelida di Bodo si è ricordata come si può non morire. La speranza è che questo sia un punto di ripartenza.