Dicembre: il mese della verità per capire le aspirazioni della Juve

Dicembre: il mese della verità per capire le aspirazioni della JuveTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti
Un mese tremendo per i tanti incontri complicati e ravvicinati. In 31 giorni la Juve si gioca gran parte delle proprie ambizioni in Champions e campionato

Massimo impegno collettivo per potenziare le prestazioni, ovviare alle assenze e ottenere risultati concreti. Questo il dato-base di partenza di una Juve che, finalmente, dopo tanti pareggi ha ottenuto due successi consecutivi: prima a Bodo in una partita e soprattutto in un ambiente da tregenda, e poi la vittoria allo Stadium contro il Cagliari. Ma il mese verità è appena giunto, perché Dicembre può essere lo snodo chiave di un’intera stagione o quasi: 31 giorni fondamentali per specificare di che pasta è fatta la Juventus targata Luciano Spalletti. Tanti impegni ravvicinati, tutti probanti e complicati, insomma servirà fare bene, molto bene, per non intravedere gli obiettivi sfumare all’orizzonte come chimere. Si comincia questa sera con la Coppa Italia, con la sfida all’Udinese, già battuta in campionato alcune settimane orsono, ma dare per scontato un risultato positivo appare una trappola palese in cui Madama non può e non deve cadere: servirà affrontare con il giusto piglio e determinazione un match che nasconde tante insidie. Ogni riferimento all’eliminazione dello scorso anno, subita dalle riserve dell’Empoli, è puramente voluta, quindi occhi aperti e massima concentrazione, nonostante le inevitabili rotazioni in formazione, anche a causa dell’emergenza Vlahovic, che starà fuori per parecchio tempo dalla lista dei convocabili. La lesione di alto grado della giunzione muscolo-tendinea dell’adduttore lungo di sinistra racconta di un infortunio grave, per cui si cercheranno le modalità terapeutiche più appropriate (intervento chirurgico?), così la Juventus non potrà contare sull’apporto del suo numero 9 per un periodo abbastanza lungo. In campionato la Juve si ritufferà domenica 7 dicembre al San Paolo Maradona contro un Napoli che si è ritrovato, e al cospetto della squadra di Antonio Conte i ragazzi bianconeri avranno una bruttissima gatta da pelare, un match di cartello in un ambiente ostile e con punti pesanti in palio, che racconterà a che punto è giunta la crescita di Kalulu e compagni.

Tre giorni dopo arriverà il Pafos a Torino, un incontro assolutamente da vincere per continuare a coltivare ambizioni per aspirare ai playoff di Champions, mentre domenica 14 sarà la volta dello stadio Dall’Ara, contro un Bologna che sta facendo un campionato super; manco a dirlo, altro appuntamento ad altissimo coefficiente di difficoltà e tremendamente complicato. L’ultima partita prima di Natale vedrà la Juve ospitare la Roma di Gasperini, vera sorpresa delle altissime sfere della classifica, poi il periodo delle ricorrenze sante terminerà con la trasferta di Pisa il 27 dicembre. Un’agenda fittissima di appuntamenti ardui e problematici, che ci daranno l’esatta radiografia della situazione in casa Juventus: un mese tremendo nel quale la Vecchia Signora dovrà necessariamente fornire delle risposte esaurienti. Superfluo affermare che il popolo zebrato si augura di ricevere ottimi responsi, ma il calendario analizzato oggi, sulla carta, rischia di mettere ancora più a nudo le problematiche che attanagliano una Juve che deve trovare prestazioni convincenti e risultati adeguati, rispetto alle partite da giocare. Il problema legato agli infortuni appare tutt’altro che risibile, di Vlahovic abbiamo detto, ora si attende il rientro di Bremer e in seguito quello di Rugani, perché in un Dicembre così caliente sarà proficuo poter contare su tutte le risorse dello spogliatoio, con recuperi importanti.  C’è poi la questione legata alla sostituzione di Dusan che, inevitabilmente, ricadrà sulle spalle dei due nuovi acquisti estivi, David e Openda. I due nuovi arrivati si ritrovano nella situazione che si prospettava in estate, quando sembrava che Vlahovic dovesse lasciare per sempre Torino. Loro sono state le due pedine individuate da Comolli per impostare un nuovo ciclo senza il centravanti serbo, ora starà all’attaccante canadese e alla punta belga tirare fuori il carattere e le capacità per prendersi la Juventus in maniera definitiva. Il loro apporto sino ad oggi è stato deludente e quantomeno marginale, sia a livello di prestazioni che di realizzazioni, quindi servirà un poderoso scatto in avanti da parte di entrambi: questa è la loro occasione rilevante per imporsi con la maglia bianconera sulle spalle. Se i loro gol nella trasferta di Bodo sono stati basilari per la vittoria di Madama, fungendo da iniezione di fiducia per entrambi, non sono passate inosservate le loro prestazioni manchevoli contro il Cagliari e soprattutto le dichiarazioni di Mister Spalletti nel post partita:” Devi avere quella faccettina di ca..o, altrimenti gli altri si accorgono che sei timido e ti danno schiaffi". Parole eminenti, chiarissime, che stanno a testimoniare come, non solo il Mister, si aspetti una metamorfosi catartica da parte di Openda e David: in Italia, ma anche in Europa se non dimostri sano vigore, attributi, voglia e attitudine al battagliare, se non ti fai rispettare, se non leggi con attenzione le situazioni di gioco, se non ci metti efficacia, coraggio e spavalderia, al limite della sfrontatezza, sei destinato a non essere giocatore da Juve. E nelle prossime settimane tanto della fase d’attacco passerà dai piedi di Yildiz, che può venir anche impiegato da falso nueve, e da quelli dei due punteri giunti dal mercato estivo, ora la Juventus ha bisogno del loro massimo contributo e saranno proprio loro a dover dimostrare di meritarsi maglia e considerazione.

Se Yildiz si è tramutato in uomo squadra, fenomeno, goleador e pilastro inamovibile, se Conceicao sta convalidando la sua nomea di dribblatore folle e spaccapartite, capace di seminare gli avversari come birilli, anche se deve ancora migliorare tanto in fase di precisione negli assist e di battuta a rete, mai come oggi serviranno due punte pesanti, che la buttino dentro. In attesa, magari, di salutare il ritorno a pieno titolo di uno Zhegrova che il popolo juventino già adora come un beniamino, ma che in questa stagione ha racimolato solo pochi sprazzi di match, non partendo mai dall’inizio. E che Spalletti, almeno al momento, vede solo da subentrante, per caratteristiche tecniche palla al piede e per il lungo infortunio dal quale sta provando a riprendersi. Oltre alle problematiche dell’attacco, sappiamo bene come la squadra abbia diversi problemi a centrocampo, per qualità risicata, poca dominanza e consistenza, e il ritorno di Miretti qualche speranza la lascia intravedere: Fabio può essere linfa nuova, un interprete importante per dare impulsi atti ad aumentare i giri del motore della mediana. La Juve, poi, purtroppo, prende gol in ogni gara o quasi, e qui spetterà a Luciano Spalletti capire quali contromisure adottare in attesa del ritorno di Bremer, con il cambio di modulo sempre sullo sfondo, in attesa di essere varato. Mister Spalletti dovrà svolgere una mole di lavoro immensa, con tante situazioni che hanno necessità di urgenti soluzioni, risultati e conseguente autostima per il miglior prosieguo della stagione. Dicembre sarà un mese capitale e fondamentale per capire a quali obiettivi può ambire questa Juventus, i rischi sono molteplici e servirà che ogni componente svolga al meglio il proprio compito, dando il 120% delle proprie doti. Nessuno vuole lontanamente pensare che l’inizio del 2026 possa ratificare l’ennesima delusione e fallimento di un progetto che fatica a prendere forma e decollare. Così Dicembre potrebbe diventare il mese della svolta totale o dell’ennesima rovinosa caduta che olezza di fallimento stagionale anticipato: ora starà alla Juve stessa cercare di tornare ad essere la Juve, quella vera. Quella squadra dalle sette teste che in tanti temevano, ostica da affrontare, complicatissima da battere e pronta a punire gli avversari, sul campo, in ogni momento.