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Preziosi a RBN: “Un insulto pensare che Motta non sia da Juve. Con Giuntoli coppia scudetto. Senza calcio sono rinato”

Preziosi a RBN: “Un insulto pensare che Motta non sia da Juve. Con Giuntoli coppia scudetto. Senza calcio sono rinato”  TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 31 maggio 2024, 10:40Podcast
di Quintiliano Giampietro

La prossima settimana Thiago Motta diventerà il nuovo allenatore della Juve. Per l'italo-brasiliano contratto triennale. Intanto sul fronte del mercato, Giuntoli continua a lavorare rispetto alle esigenze del prossimo tecnico, tra le priorità Koopmeiners e Calafiori. Atalanta e Bologna chiedono cifre elevate, per averli servirà l'inserimento di una contropartita tecnica e in questo si fanno i nomi dei giovani. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve Enrico Preziosi che portò il Motta giocatore in Italia, acquistandolo dall'Atletico Madrid, in seguito lo chiamò per panchina dei rossoblu, anche se l'esperienza fu negativa. L'ex presidente del Genoa, per nulla nostalgico rispetto al mondo del calcio, non ha dubbi sulla scelta di Giuntoli, convinto che il nuovo allenatore possa riportare lo scudetto alla Continassa già il prossimo.

Preziosi spiega perché Motta è l'uomo giusto per ricostruire la Juventus: “Da giocatore è stato un grande campione e per essere campioni bisogna essere anche grandi uomini e lo è. Peraltro chiunque è stato centrocampista, ha una visione di gioco migliore rispetto a chi invece svolto il ruolo di difensore o attaccante. Quando lo presi dall'Atletico Madrid lui era reduce da un infortunio grave, mi rassicurò dicendomi che avrebbe recuperato. Aveva ragione, il suo modo di parlare fu molto convincente e infatti ci ripagò in campo. Nella stagione successiva Thiago lo cedemmo all'Inter insieme a Milito, fecero qualcosa di grande, contribuendo al Triplete dei nerazzurri. Come allenatore lo lanciai io al Genoa, fu una mia scommessa, avevo la convinzione che potesse farlo. In quel periodo non c'erano però le condizioni per fare meno, poi mi ha dato ragione, dimostrando di essere uno dei migliori d'Europa”.

Nel podcast l'intervento integrale